Attualità - Internet

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Image by Chesnot from Getty Images Nel 2011 Snapchat irruppe nel mondo dei social media e appena 2 anni dopo i suoi fondatori rifiutarono un’offerta di acquisizione di 3 miliardi di dollari da parte di Facebook. La crescita fu importante e costante, fino alla quotazione in borsa nel 2017, che valutava l’app ben 24 miliardi di dollari. Ma nel 2018 la cavalcata si arrestò: dirigenti dimissionari, prezzo delle azioni in caduta libera (da 17 dollari per azione a 5), e tutto il mondo dell’informazione ormai certo della sua “morte”, ponendo la lapide di Snapchat nel cimitero dei social media accanto a Google+. Ma nel 2019, il boom: Snapchat ricomincia a crescere, soprattutto grazie ai nuovi utenti fuori dagli Stati Uniti. Poi la...
Foto: Olly Curtis/Future via Getty Images Continua il momento di forti tensioni tra la Russia e le grandi aziende tecnologiche. Mosca ha minacciato YouTube di bloccare o limitare l’accesso alla piattaforma nel Paese dopo che questa ha rimosso due canali in lingua tedesca gestiti da emittenti statali russe per avere diffuso disinformazione su Covid-19. YouTube ha dichiarato che il canale tedesco di Russia Today e quello collegato di Der Fehlende Part hanno violato le sue linee guida sulla disinformazione sul nuovo coronavirus e di averli per questo cancellati. Per il ministero degli Esteri russo una “aggressione informativa senza precedenti”. I due canali insieme contavano 700.000 iscritti. A Russia Today Germania è stata vietata la...
(Foto di Alex Wong/Getty Images) Le posizioni sono note. Da una parte, chi ritiene che i social network, guidati da società private, non dovrebbero poter privare dei personaggi pubblici di questi cruciali mezzi di comunicazione; men che meno un presidente democraticamente eletto. Dall’altra, chi pensa che tutti gli utenti di Facebook o di Twitter, indipendemente dalla loro importanza, dovrebbero essere soggetti alle stesse regole. E quindi rimossi nel momento in cui violano i termini e le condizioni (incitando alla violenza, come Donald Trump, o in altri modi). Chi ha ragione? “La mia posizione è più sfumata”, spiega a Wired Jillian York, attivista e responsabile della libertà d’espressione per Eff (Electronic Frontier Foundation, ong...
Foto: via Unsplash Facebook sta studiando i modi per coinvolgere nei suoi servizi utenti sempre più piccoli. Messenger Kids è una realtà da anni e già si conoscevano gli sforzi della società per creare un’app di Instagram adatta ai minori di 13 anni, ma nuove rivelazioni mostrano quanto siano importanti i bambini per lo sviluppo di Facebook. Documenti interni ottenuti dal Wall Street Journal e presentati nell’ultima puntata dei suoi Facebook Files rivelano che Facebook ha formato un team speciale per studiare i bambini e riflettere sui modi in cui potrebbe essere monetizzata la loro attività online. In uno di questi file ci si riferisce per esempio ai bambini di età compresa tra 10 e 12 anni come un “pubblico prezioso ma non...
Foto: Bertrand Guay/Afp via Getty Images Facebook fa sul serio con il suo metaverso – il mondo digitale immaginato dall’azienda – e stanzierà 50 milioni di dollari per il suo sviluppo. Il fondo che gestirà questi soldi si chiama Xr Programs and Research Fund e la società afferma che il denaro verrà investito nei prossimi due anni in “programmi e ricerca esterna”. Nell’annuncio di questo stanziamento Facebook fornisce anche una sua definizione di metaverso, che si può considerare quella più ufficiale e completa, finora. Il metaverso, più volte citato da Mark Zuckerberg negli scorsi mesi, altro non sarebbe che “un insieme di spazi virtuali in cui puoi agire e che puoi esplorare con altre persone che non si trovano nel tuo stesso spazio...
Foto: Josh Edelson/Afp/Getty Images Nonostante le ultime rivelazioni giornalistiche che stanno mettendo in cattiva luce Facebook, i danni più concreti e immediati al business del gigante dei social li sta provocando Apple con le nuove impostazioni sulla privacy contenute negli ultimi aggiornamenti di iOS. Le misure per la trasparenza introdotte in iOS 14 e ampliate in iOS 15 – chiamate App Tracking Transparency (Att) – stanno infatti influenzando la capacità di Facebook di fornire agli inserzionisti informazioni dettagliate sulle prestazioni delle loro campagne pubblicitarie. Nei nuovi aggiornamenti del sistema operativo dell’azienda di Cupertino alle app è vietato condividere informazioni con siti web esterni per impostazione...
Copyright Siamo alle ultime battute della riforma europea del copyright che, sebbene dovesse essere accolta nell’ordinamento italiano a giugno, è ancora in discussione alla Camera. Vero è che l’Italia non è sola in questo ritardo, complice anche la pandemia, ma ciò non toglie che in caso di ulteriori proroghe la Commissione europea potrebbe attivarsi per una procedura d’infrazione. Uno dei due articoli della direttiva sul copyright su cui da anni si dibatte è l’articolo 15 che prevede la possibilità per gli editori di ottenere dalle piattaforme come Google e Facebook un compenso per la pubblicazione dei loro contenuti online. Non tanto degli articoli interi, già vietato, ma anche solo dei loro estratti o “snippet”, le anteprime con...
Foto: Chip Somodevilla/Getty Images Dopo le ultime rivelazioni di alcuni giornali, tra cui il Wall Street Journal che all’azienda ha dedicato una serie di inchieste, Facebook sta passando forse il suo peggior momento da anni in termini di credibilità. Probabilmente bisogna risalire allo scandalo di Cambridge Analytica per ricordare un passaggio simile. I Facebook files del Wsj hanno infatti evidenziato una serie di problemi non trascurabili che il colosso dei social non ha voluto o saputo ancora affrontare e che hanno prodotto una notevole eco nel dibattito intorno alla piattaforma. Le storie descrivono nel dettaglio XCheck, un sistema separato e opaco che giudica in modo diverso e meno rigido i contenuti pubblicati da una serie di...
Foto: via Unsplash Nelle chat di molti videogame online e su piattaforme usate per condividere le esperienze di gioco è facile imbattersi in contenuti razzisti e di propaganda estremista, come ha rilevato anche una recente inchiesta della Bbc. In tre mesi, i ricercatori hanno censito messaggi antisemiti, omofobi e razzisti su piattaforme, tra cui DLive e Odysee, dove gli utenti trasmettono e chattano su giochi popolari come Call of Duty e Minecraft. Secondo attivisti e studiosi questi spazi online possono contribuire alla radicalizzazione dei giovanissimi. “Sia i meccanismi di comunicazione in-game (spesso audio o testo) che le piattaforme di gioco adiacenti sono ambienti ideali per ‘sondare le acque’ per identificare gli individui da...
Foto: via Unsplash Apple continua a puntare sulla salute. L’azienda di Cupertino vuole rilevare segnali di depressione, ansia e declino cognitivo nei suoi utenti in base a come utilizzano il loro iPhone. Apple sta lavorando in partnership con alcuni ricercatori dell’Università della California a Los Angeles, (UCLA) impegnati in uno studio su stress, ansia e depressione, e con la società farmaceutica Biogen che si sta interessando di declino cognitivo. La ricerca della UCLA è iniziata con una fase pilota lo scorso autunno in cui sono monitorati i dati degli Apple Watch e degli iPhone di 150 persone e continuerà quest’anno con una fase principale che analizzerà dati simili di altre 3.000 persone. I ricercatori tracceranno i dati della...
Il Tower Bridge a Londra (Pixabay) C’è fermento nell’ufficio del Garante della privacy inglese, l’Ico (Information Commissioner’s Office). Forse, complice anche la Brexit e la necessità di ritrovare un ruolo centrale nel dibattito sulla data economy, il Regno Unito vuole guidare i garanti della privacy dei Paesi del G7 per trovare un accordo internazionale sulla legge dei cookie. La percezione comune è infatti che gli utenti soffrano della cosiddetta cookie fatigue o consent fatigue, ovvero l’affaticamento derivante dai numerosi banner che gli utenti per inerzia accettano senza neanche leggere. Anziché avere un banner per ogni sito, la proposta di Londra è di gestire tutto in modo centrale dal browser, dall’app o dal device. L’auspicio...
Protesta contro il 5G a Torino (foto di Marco Bertorello/Afp via Getty Images) Le reti 5G sono da tempo oggetto di disinformazione e teorie del complotto. Sebbene nessuna di queste tesi abbia fondamento, la diffusione di bufale sul 5G ha avuto degli impatti non trascurabili nella vita reale, soprattutto negli ultimi mesi. Secondo un recente rapporto curato dalle associazioni del settore delle telecomunicazioni Etno e Gsma, nell’ultimo anno le fake news sulle reti di quinta generazione hanno provocato più di 288 attacchi incendiari contro le antenne e diversi episodi di violenza nei confronti di lavoratori di aziende del settore in 13 paesi europei. Nei soli primi tre mesi del 2021 ci sono stati 30 attacchi contro i ripetitori 5G. Il...
Starlink uscirà dalla fase di beta test “il prossimo mese”. A dirlo è il numero uno dell’azienda, Elon Musk, su Twitter in risposta alla domanda di un utente, mentre la compagnia per fornire servizi di internet satellitare scalda i motori anche in Italia, uno dei primi 14 paesi nel mondo in cui verrà fornito il servizio di connessione. Diversi utenti affermano di aver ricevuto in questi giorni email un’email che annuncia la disponibilità del servizio anche nel nostro paese, ma in “fornitura limitata”. Il beta test è partito nell’ottobre 2020 con 10mila utenti e si concluderà dopo un anno esatto, sebbene con due mesi di ritardo rispetto a quanto annunciato in precedenza. Al momento gli utenti possono aspettarsi una velocità di dati tra...
Foto: Rafael Henrique/Sopa Images/LightRocket via Getty Images Le elezioni legislative russe hanno legittimato una volta di più il potere del presidente Vladimir Putin e del suo partito, Russia Unita, seppure in calo e con una forte astensione, e hanno affermato la sua stretta su internet e sulle compagnie del digitale. Se a piegarsi per primi di fronte al volere delle autorità russe sono stati colossi come Google e Apple, durante il voto del 17-19 settembre anche Telegram ha temporaneamente bloccato tutti i chatbot del leader dell’opposizione russa, Alexei Navalny, ora in carcere, che aiutavano gli elettori a orientarsi nel voto. Il fondatore di Telegram, Pavel Durov, ha affermato venerdì che Telegram avrebbe obbedito alla norma che...
A comparison of an original and deepfake video of Facebook CEO Mark Zuckerberg. (Elyse Samuels/The Washington Post via Getty Images) La disinformazione è come un virus che si può diffondere rapidamente sfruttando la condivisione multipla di notizie, video o immagini non verificate. Nel caso delle immagini, deepfake e fotoritocchi realizzati a regola d’arte sono in grado di trarre in inganno anche l’occhio più attento e, tramite una condivisione virale, possono fuorviare in modo significativo l’opinione. Verificare un’immagine online è più semplice di quanto si possa pensare. Ecco 5 software, che si possono usare direttamente su smartphone, per verificare una foto. TinEye Home page di TinEye TinEye è uno strumento di ricerca inversa...
Foto: Ercin Erturk/Anadolu Agency via Getty Images Uno scenario “senza precedenti” è quello denunciato da Wikipedia in queste ore. Secondo quanto ha spiegato ai volontari dell’enciclopedia libera più grande del mondo la vicepresidente della Wikimedia foundation, Maggie Dennis, Wikipedia avrebbe subito delle infiltrazioni da parte di moderatori filo cinesi per scopi di propaganda. In seguito a questa scoperta la fondazione ha bandito da Wikipedia sette moderatori legati a un gruppo chiamato Wikimedians of mainland China (Wikimediani della Cina continentale) che conta circa 300 membri. L’obiettivo di queste persone era il controllo delle informazioni negli interessi della Cina, ha spiegato Dennis a Bbc. La vicepresidente ha però...
(credit: Nancy Laporta) Giovani anagraficamente (sono state istituite nel 2014 con la legge 56) le città metropolitane, proprio come il resto della pubblica amministrazione, sono alle prese con numerose sfide, comprese quelle della trasformazione digitale, verso l’esterno ma anche all’interno delle proprie mura. Nel primo caso, l’obiettivo è ridisegnare i servizi urbani in ottica smart e favorire l’innovazione sociale come driver di inclusione, quindi per la cittadinanza; nel proprio perimetro invece bisogna utilizzare le soluzioni tecnologiche per migliorare processi, valorizzare i dati, far lavorare meglio le professionalità a disposizione. Semplificare e innovare è anche uno degli obiettivi della Città metropolitana di Milano, che...
Facebook sembra avere delle grandi difficoltà nella moderazione dei contenuti che provengono da alcuni Paesi, perché i suoi sistemi di intelligenza artificiale (Ai) non sono abbastanza avanzati da riconoscere alcune lingue e allo stesso tempo la società non ha a disposizione moderatori umani con queste competenze. Il risultati di questa combinazione sono preoccupanti, come evidenziato da una nuova puntata delle inchieste del Wall Street Journal sulla piattaforma, soprattutto se si pensa che Facebook è in espansione in molti di questi mercati. Oltre il 90% degli utenti mensili di Facebook si trova al momento al di fuori del Nord America. In questi punti ciechi prosperano commerci illegali, oltre a contenuti violenti e incitamento...
Foto: Sean Gallup/Getty Images Problemi di privacy per TikTok. Il Garante irlandese – la Irish Data Protection Commission (Dpc) – sta svolgendo due indagini per questioni legate alla sicurezza dei dati condivisi con l’app, in particolare quelli dei minori. Alla piattaforma è contestato il trattamento dei dati dei suoi utenti minorenni e la modalità con cui TikTok verifica che l’utente non abbia un’età inferiore ai 13 anni. Non è la prima volta che il Garante irlandese indaga su questioni del genere. Nell’ottobre 2020 ha annunciato l’esame della gestione dei dati personali dei bambini da parte di Instagram, accusata di avere esposto le informazioni di milioni di suoi utenti. Faro sui giovanissimi Sulla facilità con cui è possibile...
Foto: Mikhail Svetlov/Getty Images Mentre si avvicinano le elezioni legislative che si terranno tra il 17 e il 19 settembre la Russia sta aumentando il suo controllo su internet come dimostrano le notizie di questi giorni. L’ultima mossa in ordine di tempo passa per un tribunale. Il 14 settembre la corte russa di Tagansky ha inflitto multe a gestori di social network e app di messaggistica per non aver eliminato contenuti che Mosca ritiene illegali, come i riferimenti a un’app legata all’oppositore del premier Vladimir Putin, Alexei Navalny, ora in carcere. Le sanzioni ammontano a 21 milioni di rubli (287.850 dollari) e hanno colpito Facebook, Twitter e Telegram. Contro il “voto intelligente” La Russia ha in precedenza accusato...