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Condé Nast Social Talent Agency oggi è una realtà unica nel suo genere, può contare infatti sull’intero network Condé Nast ed è in grado di fornire al mercato un ampio range di servizi nell’ambito del talent management, content creation e consultancy su recruiting di talent esterni. Sono infatti oltre 60 i progetti di varia natura sviluppati dalla Cnsta per oltre 46 clienti durante il primo semestre del 2021, con una crescita dell’investimento media del +117% rispetto al 2020. La pandemia, i temi sociali, l’attivismo hanno reso i consumatori più sensibili e più critici con diretti cambiamenti sul mercato e di conseguenza nell’ambito dell’influencer marketing. Per questo CNSTA si è evoluta mettendo al centro la produzione di contenuti...
(foto: Unsplash) Per TikTok inserire riferimenti al movimento di difesa dei diritti dei neri Black Lives Matter nel proprio profilo è “inappropriato”. Sembrerà assurdo, ma è quello che hanno riportato la scorsa settimana alcuni creator della popolare app di video brevi. Tuttavia, una spiegazione c’è. Il comico Ziggi Tyler è stato il primo ad accorgersi del problema mentre tentava di aggiornare la sua bio nel Creator Marketplace di TikTok, il luogo dell’app per collegare i creatori con gli sponsor. Tyler ha pubblicato diverse clip sul suo account mostrando che ogni volta che cercava di modificare la sua biografia per includere frasi come “Black Lives Matter”, “Pro-Black” o “Black success”, TikTok diceva che la sua biografia conteneva...
(foto: Unsplash) Per la terza volta in quattro mesi LinkedIn ha subito uno scraping dei dati dei suoi utenti che sono stati presi dal noto social e messi in vendita online. Un archivio di dati raccolti da centinaia di milioni di profili di LinkedIn è infatti apparso di nuovo in questi giorni su un forum di hacker. L’autore del post su questo forum ha affermato di vendere informazioni raccolte da 600 milioni di utenti di LinkedIn. Il venditore sostiene, inoltre, che questi dati sono nuovi e migliori di quelli raccolti le precedenti volte. Secondo gli esempi caricati da questa persona, l’ultima estrazione di dati include il nome, gli indirizzi email, i collegamenti ai loro account sui social media e altri dettagli come genere, data di...
(foto: Unsplash) Gli Shorts, i video brevi di YouTube che dovrebbero fare concorrenza a TikTok, sbarcano in 100 paesi dopo un periodo di prova in 26 stati. I video a durata ridotta di YouTube erano stati annunciati lo scorso anno. Questi video da 15 o da 60 secondi al massimo erano da un po’ visualizzabili da chiunque, ma solo gli utenti di pochi Paesi potevano accedere agli strumenti pensati appositamente da YouTube per creare questi corti. L’azienda di proprietà di Google adesso sta invece rendendo questi strumenti ampiamente disponibili. È molto probabile che vedremo apparire sempre più clip di questo tipo, e di questa durata, sulla piattaforma. YouTube Shorts arriverà sugli smartphone italiani a partire da domani. Chi ha...
(foto: Unsplash) Gettr è partito male. Il nuovo social creato da un ex aiutante di Donald Trump, Jason Miller, per dare un altro punto di riferimento alla galassia trumpiana e dell’alt-right, si è rivelato un disastro per quanto riguarda la privacy dei suoi utenti. E non è l’unico dei problemi. Gli hacker si sono impossessati di 85.000 indirizzi email degli utenti di Gettr grazie alla sua API, scrive TechCrunch. Secondo Alon Gal, co-fondatore della società di sicurezza informatica Hudson Rock, di questa violazione di dati facevano parte anche nomi utente, nomi e date di nascita. La scorsa settimana, Zack Whittaker di TechCrunch aveva previsto la vulnerabilità dell’API di Gettr. L’app è stata pubblicata su App Store e Google Play il...
(foto: via Unsplash) Twitter ha iniziato ad assecondare le richieste del governo indiano e ha nominato un responsabile dei reclami residente nel Paese. Pochi giorni fa la piattaforma di social americana – usata in India da almeno 100 milioni di persone – aveva perso la protezione dalla responsabilità sui contenuti generati dagli utenti locali, per non avere rispettato le nuove regole IT locali. Domenica, Twitter ha nominato Vinay Prakash come il suo nuovo addetto ai reclami e ha condiviso un modo per contattarlo come richiesto dalla legge indiana presentata a febbraio ed entrata in vigore alla fine di maggio. Twitter ha anche pubblicato un rapporto di conformità, un altro requisito elencato nelle nuove regole. All’inizio di questa...
Tra febbraio 2020 e la metà di maggio 2021, più di 600 realtà europee sono state colpite da attacchi ransomware che, oltre a creare il disagio temporaneo dovuto a un sistema informatico completamente paralizzato, sono spesso serviti come diversivo per il furto di preziosi dati. Rispetto al primo trimestre del 2020, gli attacchi di questo tipo, nel medesimo intervallo del 2021, hanno fatto segnare un aumento del 422%. Questi numeri sono il frutto di una ricerca condotta dalla società di cybersecurity FireEye e mettono in chiara luce come i cybercriminali stiano prediligendo gli attacchi tramite ransomware. L’utilizzo di questa tipologia di virus informatico ha iniziato a prendere sempre più piede a partire da circa metà del 2019...
(foto: Unsplash) L’algoritmo di YouTube consiglia regolarmente video che contengono contenuti che violano le policy della piattaforma. L’ha scoperto l’organizzazione no-profit Mozilla Foundation, utilizzando i dati di crowdsourcing di RegretsReporter, un’estensione del browser che gli utenti possono installare e utilizzare per segnalare informazioni su video dannosi, capendo così da dove provengono. Più di 30.000 utenti di YouTube hanno utilizzato l’estensione per segnalare questo tipo di contenuti. Secondo l’ultima ricerca di Mozilla, 3.362 video sono stati contrassegnati come “sgradevoli” tra luglio 2020 e maggio 2021. Lo studio ha rilevato che il 71% dei video ritenuti deplorevoli dai volontari è stato attivamente raccomandato...
Al cuore di molte tensioni tra il governo indiano e più importanti social network al mondo – ma soprattutto al centro dell’attenzione del mercato – c’è un piccolo uccellino giallo. Koo è una app di microblogging, lanciata un anno fa in India e oggi apprezzata non solo da governo e istituzioni nazionali (l’ultima a sbarcarvi è stata la Indian Olympics Association), ma anche dalla Nigeria, che ha bandito il suo competitor ufficiale, Twitter, e aperto le braccia al nuovo nato indiano. La nascita di Koo La piattaforma, che nasce nella Silicon Valley India, Bangalore, è stata lanciata in piena pandemia dagli imprenditori Aprameya Radhakrishna e Mayank Bidawataka, che volevano offrire un canale di comunicazione che usasse le lingue locali...
(foto: Unsplash) Quello che sembrava un attacco ransomware indiscriminato, visto che ha colpito e bloccato migliaia di aziende piccole e grandi negli Stati Uniti e in altre parti del mondo, forse così indiscriminato non era. Secondo esperti di sicurezza informatica il malware che ha colpito il fornitore americano di servizi informatici, Kaseya, e a pioggia i suoi clienti, potrebbe essere stato codificato per non danneggiare proprio tutti. I ricercatori di Trustwave hanno scoperto infatti che il virus ha evitato i sistemi dei paesi dell’ex Unione Sovietica. Trustwave ha affermato che il ransomware “evita i sistemi che hanno lingue predefinite provenienti da quella che era la regione dell’Urss. Ciò include russo, ucraino, bielorusso...
(foto: Rick Loomis/Getty Images) Che fine ha fatto QAnon? La teoria complottista, secondo cui gran parte della classe dirigente americana fa parte di una setta di pedofili satanisti contro cui l’ex presidente Donald Trump starebbe combattendo una battaglia segreta in nome nel bene, non è più così presente sui social come nei mesi scorsi. È però ancora presto per decretarne la fine, secondo gli esperti, anche se Q non si fa più sentire dal dicembre 2020. Molti account e gruppi erano stati banditi sui principali social l’anno scorso prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, ma questa repressione potrebbe essere arrivata però troppo tardi. Le idee di chi crede in Q “hanno cementato il loro posto e ora fanno parte del folklore...
Foto: screen della pagina Facebook di Sara Cunial Facebook sembra aver detto basta alle bufale diffuse dall’ex deputata del Movimento 5 stelle Sara Cunial, ora nel Gruppo misto. Da alcune ore a questa parte risulta irraggiungibile la pagina Facebook della parlamentare, che è da anni molto attiva sul social e che lì aveva guadagnato molto seguito. Nei post di Cunial era facile trovare posizioni apertamente antivaccinsite e teorie del complotto tra le più varie come quelle sulla pericolosità del 5G che tiravano in causa anche il magnate americano Bill Gates. Facebook a maggio 2020 aveva già etichettato un video di YouTube in cui Cunial parlava dei complotti di Gates come “disinformazione”. Non si sa ancora se la pagina di Cunial sia...
(foto: Unsplash) TikTok sta espandendo il suo raggio d’azione con nuove funzionalità che sono allo studio e l’introduzione di video di durata più lunga. Una delle ultime cose che ci si sarebbe potuti aspettare era però il suo ingresso nel settore della ricerca di lavoro. La popolare app per ragazzi ora infatti consente agli utenti negli Stati Uniti di fare domanda per posizioni lavorative di vario livello, creando un video curriculum di presentazione e taggandolo utilizzando l’hashtag #TikTokResumes. L’iniziativa fa parte di un programma pilota che durerà fino al 31 luglio e che attualmente conta circa tre dozzine di aziende partecipanti, tra cui Target e Chipotle, oltre a società di media, come Meredith Corporation, Attn e PopSugar...
(foto: Unsplash) C’è un nuovo capitolo nella vicenda del braccio di ferro che continua da mesi tra le autorità indiane e Twitter. Il governo indiano ha dichiarato ufficialmente davanti all’Alta corte di New Delhi che Twitter non godrà più di protezione per i contenuti pubblicati dai suoi utenti in India. In altre parole, il social di microblogging ha perso l’immunità che lo sollevava dalla responsabilità per ciò che compare sulla piattaforma. Twitter potrà essere processato e giudicato qualora gli utenti condividano post non conformi alle leggi del paese. La decisione delle autorità indiane è stata presa dopo che il social non ha ancora rispettato le nuove regole IT entrate in vigore a maggio. Il tribunale di New Delhi nei giorni...
(foto: Unsplash) Mettere mi piace o retwittare un tweet che abbiamo apprezzato diventerà presto una cosa del passato. Tra le tante nuove funzionalità che l’app di microblogging sta sviluppando, o ha già annunciato, in questi mesi, da fine maggio si sapeva che era al lavoro per aggiungere delle reazioni ai tweet, sul modello di Facebook. A quel tempo, erano pronte solo le reazioni “Hmm” e “Haha”. Ora sappiamo quali sono le emoji che potremo usare per rispondere a un tweet. Le nuove reazioni su Twitter consentiranno una risposta più specifica a un tweet. Gli utenti potranno scegliere tra un totale di cinque opzioni, tra cui l’emoji dubbiosa, quella triste, la faccina che ride, il battito di mani e il solito mi piace. A svelarlo è stato...
Definire TikTok come l’app dei balletti è ormai riduttivo: sulla piattaforma di origine cinese l’utenza per discutere di politica, cucina, libri, cultura e altri argomenti che nulla hanno a che fare con le coreografie. La varietà di materiale disponibile è tale che, nel mare magnum dei brevi video, da tempo hanno iniziato a farsi notare anche i contenuti ritenuti controversi, perché negativi o ipoteticamente dannosi per gli utenti più giovani. Di recente una polemica riguardante alcune comunità eco-friendly americane, accusate di essere delle sette impegnati a reclutare adepti tramite TikTok, ha messo in risalto uno dei lati oscuri della popolare app. Le stranezze di TheGarden Il giovane viaggiatore inglese Treeisalive – non ha mai...
(foto. Unsplash) Una nuova legge anti doxxing, considerata di respiro fin troppo ampio, potrebbe mettere in pericolo la presenza delle grandi aziende tecnologiche a Hong Kong. I rischi sono evidenziati in una lettera inviata dall’Asia Internet Coalition (Aic) – che conta Google, Apple e Facebook tra i suoi membri – al commissario per la privacy di Hong Kong per i dati personali. Questo messaggio, ottenuto dal Wall Street Journal, sostiene che le nuove misure, se approvate, potrebbero far sì che le società tecnologiche statunitensi smettano di operare lì, per paura di poter diventare responsabili dei contenuti pubblicati dagli utenti. Queste preoccupazioni seguono alcuni emendamenti all’ordinanza sui dati personali di Hong Kong (Pdpo)...
(foto: Unsplash) Le piattaforme di comunicazioni digitali potranno controllare le nostre chat per tre anni alla ricerca di abusi sessuali online su minori. Martedì il Parlamento europeo ha approvato una controversa legge che consentirà alle aziende digitali di rilevare e segnalare contenuti di questo tipo sulle loro app, in deroga alla direttiva europea in materia di privacy. Il regolamento chiamato chatcontrol permette ai provider di comunicazioni elettroniche come anche Whatsapp o Messenger di scansionare i messaggi alla ricerca di contenuti pedopornografici e si è reso necessario per combattere gli abusi online sui minori. La Direttiva Privacy vieta infatti sorveglianza, intercettazione o conservazione di comunicazioni...
(foto: Unsplash) Lo spyware Pegasus per controllare l’attività di Android e iPhone, venduto dalla società informatica israeliana Nso, consentirebbe attacchi terroristici di stato in più paesi, secondo un nuovo database rilasciato da Amnesty International e altre organizzazioni. Nso sviluppa spyware – software che raccolgono informazioni sull’attività online di un utente senza il suo consenso – sia per iPhone che per smartphone Android, consentendo agli utenti di leggere messaggi di testo ed e-mail, monitorare contatti e chiamate, tenere traccia delle posizioni, raccogliere password e persino accendere il microfono dello smartphone per registrare le riunioni. Nso sfrutta le vulnerabilità zero-day, cioè bug di sicurezza sconosciuti...
Pasquale Stanzione, Garante della Privacy, durante la relazione annuale dellAutorità Garante per i dati personali nella Sala della Regina della Camera dei Deputati, Roma, 2 luglio 2021. (Foto: Ansa/Riccardo Antimiani/ufficio stampa Garante) Che nei mesi scorsi si sia parlato di privacy sui giornali e nel dibattito pubblico come mai prima d’ora in Italia, è evidente a tutti. Si è iniziato con Immuni e si è finito da poco con i qr code del Green Pass e con la querelle sull’app Io, poi risolta. Il Covid-19 ha imposto una nuova normalità legislativa fatta di decreti del presidente del Consiglio, il tutto nella cornice dell’allerta pandemia. L’emergenza dovrebbe essere per natura momentanea, ma la pandemia ci ha dimostrato che questa...