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Foto: Unsplash Google ha annunciato nei giorni scorsi che rimanderà al 2023 il blocco dei cookie di terze parti dal suo browser Chrome, inizialmente pianificato per il 2022. I cookie tengono traccia dell’attività degli utenti e consentono agli inserzionisti di indirizzare in modo mirato la pubblicità online. L’azienda ha dichiarato che la decisione è “soggetta al nostro impegno con l’Autorità per la concorrenza e i mercati del Regno Unito (Cma)”, spiegando il ritardo con la necessità di lavorare più a stretto contatto con le autorità di regolamentazione per trovare nuove tecnologie per sostituire i cookie di terze parti da utilizzare nella pubblicità. I cookie di terze parti sono già bloccati da Mozilla, Apple e Microsoft, ma quello...
(foto: Unsplash) YouTube ha bloccato i contenuti di un canale che denuncia abusi dei diritti umani contro la minoranza musulmana degli uiguri da parte della Cina nella provincia occidentale dello Xinjiang. Atajurt Kazakh Human Rights pubblica le testimonianze dei familiari delle persone detenute nei campi di internamento cinesi nello Xinjiang, ma è stato ripetutamente sospeso per avere diffuso informazioni personali, in violazione delle policy di YouTube. Dal 2017 Atajurt ha caricato quasi 11.000 video per un totale di oltre 120 milioni di visualizzazioni. Migliaia di questi mostrano persone che parlano alla telecamera di parenti che dicono siano scomparsi senza lasciare traccia. Le persone fanno vedere le loro carte d’identità che...
Telegram ha finalmente aggiunto la possibilità, su tutti i dispositivi, di fare videochiamate di gruppo, dopo che la funzionalità era stata annunciata ad aprile dello scorso anno. Nelle chat vocali di gruppo, già presenti nell’app, si avrà la possibilità di attivare la videocamera, facendole diventare delle vere e proprie videochiamate. I partecipanti solo audio sono illimitati, mentre potranno per il momento attivare per le prime 30 persone che si uniscono alla chat vocale. L’azienda ha riferito che questo limite aumenterà presto, “man mano che le chat vocali inizieranno a essere usate per lo streaming dei giochi, eventi dal vivo e altro”. Durante le videochiamate si potrà anche condividere il proprio schermo, oltre al video della tua...
Vista dall’alto della Silicon Valley (photo credits: Patrick Nouhailler via Flickr) “The Dream is over“, cantava John Lennon in un suo disco del 1970. Titolo del pezzo? God, nientemeno. Un dio morto e sepolto insieme con tutte le sue declinazioni terrene – dal Cristo a Elvis con Kennedy e Hitler nel mezzo -, urlava il più disilluso fra i baronetti della Regina, ormai congedatosi dai Beatles e da una vita che non mancò mai di celebrare come ingenua e bell’e chiusa. Fosse ancora fra noi oggi, non è escluso che Lennon, gli stessi versi – “The Dream is over, il sogno è finito” – li intitolerebbe Internet, giusto per rimanere dalle parti di divinità e surrogati. Via da dicotomie – benedizione del Mondo o fonte di ogni sua stortura? – è più...
(foto: Antonio Masiello/Getty Images) La pandemia del 2020, la corsa alla creazione dei vaccini per contrastare Covid-19 e la conseguente campagna vaccinale mondiale hanno messo il mondo della sanità sotto i riflettori; purtroppo attirando, ancor più che in passato, anche l’attenzione dei cybercriminali. Nell’ambiente sanitario gli hacker hanno agito senza farsi troppi problemi, usando soprattutto due tecniche: quella del phishing e gli attacchi ransomware mirati. La tecnica del phishing Il phishing rimane l’arma più utilizzata dai cybercriminali per colpire utenti singoli e grandi società. Lo scopo di questa tipologia d’attacco è quello di impossessarsi di preziosi dati personali ingannando la vittima. Complice la situazione...
(foto: Christoph Dernbach/picture alliance via Getty Images) Il romanzo American Gods, che ha ispirato l’omonima serie tv prodotta da Amazon Prime Video, racconta la scontro tra le vecchie divinità come Odino e Kalì, e le nuove che le hanno quasi definitivamente soppiantate: la tv, i videogiochi, la globalizzazione. Tra queste, se gli autori non fossero stati certi di finire in tribunale, sarebbe rientrata a pieno titolo Apple, oggetto di un culto esclusivo, che non ammette logiche né device diversi, e mutevole, perché capace di adattarsi alle tendenze del momento. Ebbene, oggi questo culto ha una nuova parola d’ordine: la privacy. Il brand divenuto idolo si presenta al mondo come lo strenuo difensore di questo principio. Annuncia...
(foto: Unsplash) Anche Google si impegna a fare la propria parte nella lotta alla disinformazione online. Il più popolare motore di ricerca al mondo ha confermato di stare testando da una settimana una nuova funzione che avviserà gli utenti quando non ci sono abbastanza informazioni attendibili sugli argomenti che stanno cercando. Un avviso verrà visualizzato solo in una piccola percentuale di ricerche, che tendono a riguardare argomenti di tendenza e in corso di sviluppo. Questa etichetta avverte gli utenti che i risultati che stanno vedendo cambiano rapidamente e specifica che “se questo argomento è nuovo, a volte può essere necessario del tempo prima che i risultati vengano aggiunti da fonti affidabili”. Che la ricerca riguardi un...
(foto: via Matt Navarra/Twitter) Instagram sta già dando ad alcuni utenti la possibilità di creare e pubblicare foto e video direttamente da desktop, tramite un browser. A scoprire la novità in anteprima è stato il consulente di social media Matt Navarra che ha postato alcuni screen della nuova funzionalità. Si sapeva che Instagram stava testando questa opzione già da metà maggio, ma ora sembra che la prova sia entrata nel vivo e a confermarlo è stata la stessa Facebook, in una dichiarazione a Bloomberg. “Sappiamo che molte persone accedono a Instagram dal proprio computer”, ha detto la portavoce Christine Pai. “Per migliorare questa esperienza, stiamo ora testando la possibilità di creare un post di feed su Instagram con il loro...
Con la diffusione dello smart working piccole città e villaggi stanno incrementando la propria popolazione: così negli Stati Uniti ha preso forma il fenomeno delle Zoom town. Chi lavora in remoto sta approfittando della possibilità di connettersi ovunque per andare a vivere in comunità con pochi abitanti vicine alla natura, piuttosto che nelle metropoli. In America varie città, solitamente estranee all’immigrazione e fino ad adesso con poca attrattiva per i giovani lavoratori, hanno visto aumentare i residenti negli ultimi mesi diventando così Zoom town, dal nome del programma usato per fare riunioni online. Lo smart working sta favorendo il trasferimento verso questi luoghi, ma allo stesso tempo potrebbe causare un aumento degli...
(foto: Unsplash) Tra un po’di tempo nel feed di Instagram potreste non vedere solo le foto e i video – magari al mare – dei vostri amici o dei vip che seguite. Il social ha infatti fatto sapere che il test dei post suggeriti è andato così bene che inserirà questi consigli anche nel feed, prima o in mezzo ai contenuti caricati da chi già si conosce. La funzione, lanciata l’anno scorso, finora ha offerto contenuti aggiuntivi solo dopo aver visto tutto ciò che le persone che si seguono hanno condiviso. Un portavoce di Facebook ha descritto l’espansione dei post suggeriti a TechCrunch come un’estensione del feed di Instagram, e che questi varieranno in base a come qualcuno utilizza l’app. Il test verrà esteso a un numero limitato di...
(foto: Unsplash) Stanchi di fare screen ai tweet più belli che compaiono sulla vostra timeline per poi ricondividerli nelle storie Instagram? Twitter ha da poco introdotto la soluzione per voi e ora basterà solo un tocco, il vostro tempo e l’estetica del vostro profilo sono salvi. Twitter ha infatti appena aggiunto la possibilità di condividere un tweet direttamente nelle storie. Basta scegliere l’opzione “Condividi” sotto un tweet e poi selezionare “Instagram Stories”. Il tweet comparirà come uno sticker spostabile e ridimensionabile in grandezza. Toccando i tweet non si può (ancora) tornare direttamente su Twitter, ma almeno ora avranno un bell’aspetto. Sfortunatamente per gli utenti Android, per ora la funzione è disponibile solo...
(foto: screen da Brave Search) Il browser indipendente Brave punta tutto sulla privacy anche per il lancio del suo motore di ricerca, chiamato Brave Search. La promessa è quella di non tracciare né profilare gli utenti in base alle loro query di ricerca, in nome della sicurezza e riservatezza. Brave Search è ancora in versione Beta, ma è già disponibile al download su desktop, Android e iOs e all’indirizzo brave.search.com su qualsiasi browser. La società ha annunciato che diventerà il motore di ricerca predefinita nel browser di Brave entro la fine dell’anno. Brave non era già un browser qualsiasi, è stato il primo ad essere dotato di supporto nativo Ipfs (InterPlanetary File System), un’alternativa al protocollo Http che connette il...
(foto: Afp via Getty Images) Gli Stati Uniti hanno sospeso l’accesso a decine di domini web legati all’Iran, bloccando così molti siti di notizie accusati di diffondere disinformazione online. A renderlo noto è stato martedì il dipartimento di Giustizia Usa con una nota. “Nel rispetto di direttive di tribunale, gli Stati Uniti hanno sequestrato 33 siti web utilizzati dall’Iranian Islamic Radio and Television Union (Irtvu) e tre siti web gestiti da Kata’ib Hezballah (Kh), in violazione delle sanzioni statunitensi”, ha spiegato il dipartimento di Giustizia americano nella sua dichiarazione. “Elementi del governo iraniano, sotto la copertura di organi di stampa, hanno preso di mira gli Stati Uniti per minare i processi democratici...
(foto: dougwoods/Flickr CC) Uno streamer entra in un bar. Non è l’inizio di una barzelletta, ma l’incipit di una vicenda che ha coinvolto due community: i follower di uno noto streamer di Twitch e i frequentatori di un noto locale milanese. Il tutto ha avuto inizio con una diretta Irl (in real life) su Twitch dove lo streamer protagonista – che non nomineremo per non fargli pubblicità – come sua abitudine, fa visita a locali e attività commerciali dove, per intrattenere il suo pubblico, si diletta in azioni goliardiche infastidendo gestori e clienti presenti. Martedì 15 giugno lo streamer decide di dirigersi verso il Crazy Cat Cafè di Milano, una caffetteria nota per essere popolata da tanti simpatici gatti, in pieno stile neko-cafè...
(foto: Unsplash) Clubhouse sta sviluppando una chat per permettere ai suoi utenti di scambiarsi messaggi di testo all’interno dell’applicazione. Una funzione che ancora non era presente nella piattaforma delle stanze audio. La società sembra infatti aver divulgato accidentalmente una funzione di messaggistica di questo tipo, chiamata Backchannel, ad alcuni utenti alla fine della scorsa settimana. La stessa Clubhouse l’ha poi rimossa in fretta e furia, senza fornire ulteriori spiegazioni. Il Ceo di Clubhouse, Paul Davison, aveva però già accennato in precedenza all’introduzione di una chat di qualche tipo. “Penso che ci siano così tante persone che fanno backchannel dm tutto il tempo, così tante persone che vogliono approfondire le...
(foto: via Unsplash) Twitch, la famosa piattaforma di trasmissioni in streaming di Amazon, ha sospeso nei giorni scorsi due note creator per aver pubblicato contenuti a sfondo sessuale che violerebbero le proprie linee guida. Le due vittime sono Amouranth (Kaitlyn Siragusa) e Indiefoxx (Jenelle Dagres), bloccate per dei contenuti Asmr non espliciti, ma sessualmente allusivi. Si sono riprese e registrate per esempio mentre facevano yoga e leccavano dei microfoni. Twitch non ha fornito ulteriori dettagli e non si conosce il periodo di tempo per cui le due streamer rimarranno offline. Amouranth e Indiefoxx non sono nuove alla sospensione dei propri streaming. Questo è il quarto divieto di Amouranth e il quinto di Indiefoxx. Questa...
(foto: Unsplash) TikTok ha annunciato che lancerà una nuova funzione che permetterà agli utenti di aggiungere piccole app, chiamate Jumps, ai propri video sulla piattaforma, per arricchire il contenuto. Quando guardano un video che utilizza un Jump, gli spettatori vedranno un pulsante nella parte inferiore dello schermo. Cliccando si aprirà il contenuto in una nuova schermata all’interno di TikTok. I creator che realizzano un video potranno scegliere un Jump da aggiungere per personalizzare il contenuto che gli spettatori vedranno dopo aver toccato il pulsante. TikTok ha scritto di aver lavorato con un gruppo selezionato di aziende per sviluppare Jumps, come Whisk, Wikipedia e Tabelog. Nel suo annuncio, TikTok afferma che anche...
(foto: Josh Edelson/Afp/Getty Images) Sarà più facile fare satira su Facebook, senza che i post siano cancellati per aver violato le regole. Il social ha deciso di aggiornare la sua policy sulla moderazione dei contenuti aggiungendo un’eccezione proprio per la satira. La scelta di Facebook arriva dopo una raccomandazione dell’Oversight Board – il Consiglio creato per supervisionare sulle decisioni dalla stessa azienda – a proposito di un meme satirico che la piattaforma aveva rimosso nei mesi passati. Si trattava del un meme dei due bottoni con la Turchia che doveva scegliere tra “Il genocidio armeno è una bugia” e “Gli armeni erano terroristi che lo meritavano”. Facebook ha rimosso il post per aver violato la sua politica...
(foto: Unsplash) Può un bot aiutare la lotta al cambiamento climatico? Volendo sì, ma soprattutto può mostrare come è distorta la nostra narrazione sul tema. È quello che hanno tentato di fare due artisti-ingegneri di New York, con un progetto chiamato Synthetic Messenger. Si tratta di una rete di bot – visualizzati sotto forma di mani – che scrollano news sul cambiamento climatico e cliccano su ogni annuncio pubblicitario che trovano. L’idea è venuta a Tega Brain e Sam Lavigne che hanno lanciato l’iniziativa a inizio giugno. I loro bot hanno visitato per ora più di 2 milioni di articoli sul tema del cambiamento climatico e cliccato 6 milioni di pubblicità online. Lo scopo di tutto questo? Dimostrare che l’industria dei media è guidata...
In principio fu la Gialappa’s Band. Dalla prima puntata di Mai dire Gol, nel 1990, mandarono in onda un lato del calcio che spettatori e tifosi ignoravano: in una sorta di parodia di 90esimo minuto, al posto dei gol scorrevano episodi grotteschi (lisci, errori grossolani, dribbling maledetti, rigori improponibili), al posto delle interviste strafalcioni di giocatori e allenatori, gaffe dei giornalisti, e al posto del volto da regime di Galeazzi i volti fuori di testa delle tv private; insomma tutto il bello (o il brutto) del pallone che il monopolio della Rai, con le sintesi asettiche e i post-partita da Prima Repubblica, fingeva di non vedere. E infatti si rideva con la Gialappa’s, anche e soprattutto perché nessuno immaginava che quel...