Attualità - Internet

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Dopo mesi di lockdown totali o parziali, dopo che smart working e home working sono diventati parti integranti della giornata lavorativa di molte persone e dopo le ferie estive, le aziende stanno pianificando il ritorno al lavoro in presenza. Se per molti dipendenti questo significa la fine di un lungo periodo senza la socialità, le chiacchiere tra colleghi e le pause alla macchinetta del caffè, i reparti It delle varie aziende vedono questo ritorno alla normalità come un grosso problema da affrontare. La prospettiva di avere nuovamente collegati in rete tutti i dipendenti di un’azienda dopo oltre un anno di lavoro a distanza, è un pensiero che mette un segnalino d’allerta sull’agenda dei tecnici informatici. Il timore che accomuna...
(foto: Unsplash) Parlando di attacchi hacker nei confronti delle aziende non è ormai più questione di “se” ma di “quando” capiteranno. A rendere palese questa percezioni di insicurezza, comune a molte attività, è il rapporto semestrale Cyber Risk Index (Cri), un sondaggio svolto da Trend Micro, società multinazionale che opera nel campo della cybersecurity. Sulla base di un sondaggio tra 3.600 aziende, Trend Micro ha concluso che per l’86% di loro un attacco informatico serio nei prossimi dodici mesi è “da un po’ a molto probabile”, rispetto all’83% di un anno fa. Quattro su cinque (80%) ritengono sia probabile che nei prossimi mesi subiranno una violazione dei dati che influirà sui dati dei clienti. Le società interpellate sono di...
Foto: Unspalsh Facebook ha bannato gli account personali di un gruppo di ricercatori che partecipavano al progetto Ad Observatory dell’Università di New York, sulla trasparenza degli annunci e la diffusione della disinformazione sul social network, accusandoli di avere violato i termini di servizio. Facebook afferma che gli accademici hanno ottenuto dati degli utenti senza autorizzazione, mentre i ricercatori sostengono di essere stati messi a tacere per aver esposto i problemi della piattaforma. Come il gruppo ha spiegato a maggio, il loro obiettivo è scoprire chi paga per gli annunci politici e come viene targetizzato il pubblico. Questo lavoro mira a comprendere meglio come si diffonde la disinformazione su Facebook, visto che...
(foto: via WhatsApp) WhatsApp ha lanciato una funzione che consente agli utenti di far sparire foto o video dopo che sono stati visti una volta dalla persona con cui si sta chattando. Gli utenti sapranno che un messaggio è visualizzabile una volta sola perché l’anteprima verrà nascosta e verrà invece visualizzata una grande icona con il numero 1. Dopo che il destinatario aprirà un messaggio, questo verrà eliminato, sull’esempio delle foto e video a tempo che hanno fatto la fortuna di Snapchat. A giugno, Mark Zuckerberg ha confermato che la funzione sarebbe arrivata, anche se i dettagli su quando sarebbe uscito erano scarsi. Secondo WaBetaInfo, la funzione è in beta da circa un mese, mentre nei prossimi giorni diventerà disponibile per...
(foto: Unsplash) Come sta facendo YouTube per i video, anche Spotify ha iniziato a testare un nuovo abbonamento super economico che parte da soli 0,99 euro al mese, nel tentativo di offrire ai suoi clienti prezzi più flessibili e allo stesso tempo mnetizzare maggiormente gli streaming. Il piano si chiama Spotify Plus, rappresenterebbe un notevole risparmio sui costi rispetto all’abbonamento Premium da 9,99 euro al mese, includendo diversi vantaggi che l’uso gratuito non ha. Gli utenti avranno infatti la possibilità di saltare quante canzoni vogliono e la libertà di ascoltare brani specifici a piacimento invece di essere limitati delle playlist. Tuttavia, il rovescio della medaglia è che in cambio di queste opzioni a un prezzo molto...
(foto: Unsplash) YouTube ha annunciato che il fondo da 100 milioni di dollari per sostenere i creatori dei suoi video in formato più breve – gli Shorts – sta per essere lanciato ufficialmente, dopo essere stato annunciato negli scorsi mesi. Il fondo premierà i creatori per i loro video brevi più coinvolgenti e più visti nel corso del 2021-2022. Questi utenti inizieranno a ricevere i loro primi pagamenti ad agosto. Pagamenti che potranno arrivare fino a 10mila dollari al mese, mentre la soglia minima è 100 dollari. YouTube richiede però che questi siano video originali e non siano importati da TikTok – a cui Shorts punta a fare concorrenza – dai Reels di Instagram o da TikTok. I pagamenti sono disponibili solo in 10 regioni per ora...
(foto: Unsplash) Nel tentativo di aumentare le iscrizioni a YouTube Premium, Google sta testando un abbonamento a un prezzo inferiore in alcune parti d’Europa. Questo piano offre una visualizzazione senza pubblicità, ma non comprende tutte le altre funzionalità premium. Il nuovo abbonamento non comprende quindi i download offline, YouTube Music e la riproduzione dei video in background sui dispositivi mobili. Un utente di Resetera ha notato per la prima volta la possibilità di iscriversi a YouTube Premium Lite nei Paesi Bassi, Finlandia e Svezia mentre cercava di annullare il suo servizio a pagamento. Foto: via Resetera Il piano costa 6,99 euro al mese, lo stesso del livello studente, mentre il prezzo dell’abbonamento premium...
(foto: Unsplash) Pegasus, lo spyware dell’azienda israeliana Nso, sarebbe stato utilizzato da alcuni governi per ottenere foto private dai telefoni di giornaliste e attiviste, secondo quanto riporta il sito americano di notizie Nbc. Queste foto sono state poi pubblicate in rete con l’obiettivo di attaccare la loro reputazione, in almeno un caso suggerendo anche falsamente che una foto in bikini di una giornalista sia stata scattata a casa del suo capo. Nbc riporta che Ghada Oueiss, giornalista televisiva libanese di Al-Jazeera, ha visto condivisa e commenta online una foto privata scattata mentre indossava un costume da bagno in una vasca idromassaggio, accompagnata da false affermazioni secondo cui le foto sono state scattate a casa...
Foto: Unsplash Le principali piattaforme di social media non riescono a eliminare oltre l’80% dei post antisemiti sulle loro piattaforme, secondo quanto riferisce un nuovo studio. La ricerca è stata condotta dal Center for Countering Digital Hatred (Ccdh) che si occupa di monitorare i contenuti d’odio online. Il Centro ha dichiarato di aver riportato più di 700 post antisemiti che sono stati complessivamente visualizzati 7,3 milioni di volte su Facebook, Instagram, TikTok, Twitter e YouTube. Dallo studio emerge che Facebook è la piattaforma peggiore ad agire contro questi contenuti, fallendo nell’89% dei casi. Nel suo rapporto, chiamato Failure to Act, il Ccdh ha accusato molti dei giganti della tecnologia di essere “luoghi sicuri...
(foto: Olly Curtis/Future via Getty Images) YouTube ha sospeso per sette giorni Sky News Australia. La piattaforma ha impedito al canale di notizie di caricare nuovi contenuti per una settimana, affermando che ha violato le regole sulla diffusione della disinformazione sul Covid-19. Il sito di proprietà di Google ha fatto sapere nei giorni scorsi che Sky News Australia ha ricevuto uno “strike”, cioè un “avvertimento” per violazione delle policy. Tre avvertimenti in un periodo di 90 giorni comporteranno la rimozione permanente del canale, secondo la politica dei tre strike. YouTube non ha indicato elementi specifici ma ha affermato di essersi opposto a materiale che “potrebbe causare danni nel mondo reale”. Dal canto suo, l’emittente...
(Foto: Yuri Kadobnov/Afp via Getty Images) Telegram ha annunciato nuovi aggiornamenti per la sua app di messaggistica che, questa volta, sono incentrati sui video. Dopo aver lanciato le videochiamate di gruppo il mese scorso, ora queste possono avere fino a 1.000 spettatori. Le persone che possono partecipare attivamente a una video call rimangono 30, mentre si amplia il numero di quelle che potranno assistere in questo modo a un evento live, come succede su Zoom. Ora chi trasmette potrà avere abbastanza pubblico per “qualsiasi cosa, dalle lezioni online alle battaglie rap dal vivo”, secondo l’azienda. Tra le altre novità proposte da Telegram, i videomessaggi verranno registrati con una qualità superiore e possono essere ingranditi...
(foto: Unsplash) La società israeliana Nso ha bloccato l’utilizzo del suo spyware Pegasus da parte di alcuni clienti e sta indagando sulle segnalazioni di uso improprio, secondo quanto ha riportato il network di radio e sito di notizie americano Npr. “C’è un’indagine su alcuni clienti. Alcuni di questi clienti sono stati temporaneamente sospesi”, ha detto una fonte anonima dentro Nso a Npr a condizione di anonimato. Nei giorni scorsi è emerso che l’azienda negli ultimi anni aveva bloccato l’utilizzo del malware a cinque governi dopo aver condotto una “verifica sui diritti umani”. Secondo il Washington Post i clienti sospesi erano l’Arabia Saudita, Dubai negli Emirati Arabi Uniti e alcune agenzie pubbliche in Messico. Il blocco si è...
(foto: Unsplash) Zoom ha scelto di patteggiare una causa sulla privacy negli Stati Uniti pagando 86 milioni di dollari. La società di videoconferenze è accusata di avere violato la riservatezza dei suoi utenti condividendo dati personali con Facebook, Google e LinkedIn. L’azienda è stata citata in giudizio anche per avere dichiarato erroneamente di offrire la crittografia end-to-end e di non aver impedito agli hacker di fare zoombombing durante le chiamate. Zoom ha negato queste accuse ma, oltre a pagare per la fine del procedimento, ha accettato di potenziare le sue misure di sicurezza. L’accordo preliminare prevede che Zoom fornisca al suo personale una formazione specializzata nella gestione dei dati e nella privacy. Tra le altre...
(foto via Wsj) Lo sfruttamento degli animali esotici sui social network è l’altra faccia della medaglia della passione del web per il mondo animale. Se cani e gatti sono protagonisti indiscussi di meme, post e filmati divertenti, un differente trend online riguarda farsi fotografare vicino a delle bestie in cattività. In diverse nazioni, zoo clandestini mettono a disposizione animali in gabbia per i turisti desiderosi di apparire insieme a loro sui social. Come se questo non bastasse, il trend contraddistinto sui social dall’hashtag #wildlife comporta un nuovo rischio per alcune specie in via di estinzione, divenute in poco tempo un oggetto di culto da esibire sui profili web. Un leone alla festa di compleanno Susan Khan è una social...
Foto: Unsplash Google eliminerà dal Play Store le applicazioni di sugar dating nell’ambito di una revisione delle sue policy sui contenuti di natura sessuale nelle app. Per sugar dating si intendono rapporti che coinvolgono uomini più anziani che offrono denaro e regali in cambio di una relazione con donne più giovani. Non sempre lo scambio in questi casi coinvolge anche il sesso. In ogni caso dal 1 settembre, l’app store vieterà i servizi per “sugar daddy”. Google scrive di stare “aggiornando la norma sui contenuti inappropriati per istituire nuove restrizioni sui contenuti di natura sessuale, vietando in particolare le relazioni sessuali retribuite”. Altre modifiche in arrivo alla piattaforma includono un nuovo giro di vite sugli...
(foto: Pavlo Gonchar/Sopa Images/LightRocket via Getty Images) Twitter sta aggiornando gli Spaces, le stanze per le conversazioni audio della piattaforma, per rendere i contenuti più facilmente rintracciabili e condivisibili da parte degli utenti. L’azienda ha annunciato anche un rinnovato layout dell’app iOS per visualizzare e gestire i partecipanti a uno Spazio. Una nuova opzione consente ai partecipanti a uno Spazio di twittare senza uscire, con l’hashtag pertinente già automaticamente all’interno del tweet. Già prima era già possibile condividere il link per aprire uno Spazio, ma questo richiedeva alcuni tocchi in più. Su iOs Twitter ha aggiunto anche nuovi controlli di “gestione degli ospiti”, che consentono agli host di...
(foto: Pixabay) Aria di novità per PayPal, uno dei servizi di pagamenti digitali al mondo. Secondo il Ceo dell’azienda, Dan Schulman, PayPal andrà avanti con i suoi piani per trasformare la sua app in una “super app”. Schulman, parlando con gli investitori durante la chiamata sugli utili del secondo trimestre di questa settimana, ha affermato che tutto è pronto perché la nuova versione dell’applicazione venga implementata. La società parla da qualche tempo delle sue ambizioni di “super app”. Quest cambiamento sembra che possa alla fine far assomigliare PayPal alle cinesi WeChat e Alipay o all’indiana Paytm, applicazioni che forniscono un’ampia serie di servizi oltre ai pagamenti da mobile. PayPal ha affermato che le nuove...
Un articolo estratto dal numero 97 di Wired, dedicato al tema della finzione e del fake. art Matthew Grabelsky “Non posso sapere con certezza chi sei, se sei davvero un giornalista, se scrivi per Wired. Di te conosco solo le email che mi hai mandato. Ma fidarci di chi abbiamo davanti è un’esigenza e una caratteristica della nostra natura: è una debolezza, forse, ma anche qualcosa che tiene viva la specie”. È un rischio calcolato, quello che corriamo tutti i giorni rispondendo a messaggi o accettando richieste di amicizia e follower sui social network, in un continuo disallineamento tra lo spazio fisico e quello digitale, nel quale diamo costantemente per scontato di avere davanti l’estensione virtuale di una persona in carne e ossa...
(foto: Unsplash) Forse non avete mai pensato di poter guadagnare usando Pinterest, ma nel caso voleste tentare da poco si può. Anche Pinterest infatti sta inseguendo il mercato degli influencer. La piattaforma ha annunciato l’altro ieri il suo primo set di strumenti per consentire ai creatori di contenuti di ottenere denaro promuovendo articoli sul sito. Gli utenti saranno in grado di taggare i prodotti nei loro Idea Pins – i video simili alle Storie che l’azienda ha lanciato per la prima volta questa primavera – per rendere i loro contenuti acquistabili. Gli influencer saranno anche in grado di guadagnare commissioni tramite link di affiliazione e collaborare con marchi su contenuti sponsorizzati, come già succede su altri social...
(foto: Omar Marques/Sopa Images/LightRocket via Getty Images) Lo shopping arriva anche su Twitter? A giudicare dalle ultime informazioni rilasciate dal social sembrerebbe proprio di sì. Twitter ha infatti fatto sapere che gli utenti della sua piattaforma saranno presto in grado di acquistare prodotti quando visitano il profilo di un’azienda grazie all’introduzione della sua nuova funzione Shop Module (Modulo Negozio). Questa non è la prima volta che l’azienda ha esplorato l’aggiunta di funzionalità di acquisto alla sua piattaforma. Nel 2015 ha testato un pulsante “Acquista ora”, le pagine dei prodotti e le collezioni di prodotti. Il social però aveva poi deciso di intraprendere altre strade. Ora l’azienda ha deciso di tornare a...