Wired Italia Una settimana per capire cosa sia veramente la privacy

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Il team di Privacy Network

Capire come l’innovazione possa convivere con la protezione dei dati personali, verificare i limiti della tecnologia e segnalare buone e cattive pratiche, in Italia e nel mondo. Sono i temi al centro della Privacy Week un evento di cinque giorni che parte l’11 ottobre e sarà in scena a Milano fino a venerdì 15 per analizzare il futuro guardandolo attraverso il filtro della privacy e dei diritti fondamentali.

L’evento nasce dalla collaborazione tra Privacy Network, organizzazione no-profit che si occupa di privacy e diritti digitali e Next Generation Currency, brand nel mondo bitcoin, crypto e identità digitale. L’obiettivo delle giornate di lavoro è accendere un faro sulle “informazioni che meriterebbero la giusta analisi, ma che non vengono sempre riportate nei media tradizionali”.

“Privacy non è solo diritto alla riservatezza”


“Privacy Network è cresciuta velocemente, diventando un punto di riferimento in Italia in campo di privacy e diritti delle nuove tecnologie, spiega Andrea Baldrati uno dei quattro fondatori di Privacy Network: “Siamo felici di aver coronato un anno positivo con un evento importante. La Privacy Week nasce per creare un punto d’incontro e confronto per chiunque abbia interesse ai temi che trattiamo ogni giorno. Spesso ci viene chiesto cos’è la privacy per noi: ora vogliamo dare la nostra risposta perché oggi la privacy non è solo il diritto alla riservatezza, ma riunisce temi diversi tra loro, che abbiamo cercato di declinare in cinque giornate”.

Tra gli ospiti ci sarà il Garante Privacy, Clusit, il Politecnico di Milano e l’Associazione banche italiane. Ma non solo, come sottolinea Matteo Navacci co-founder di Privacy Network. “Ci saranno professionisti ed esperti di settore, fra cui Eu Service, Studio Gattai, Minoli & Partners, WeSchool, OneTrust e Lutech. Gli interventi spazieranno dall’education ai big data, passando per bitcoin, finanza decentralizzata, intelligenza artificiale, cybersecurity, sanità digitale e diritti fondamentali”.

Il 15 ottobre tavola con Guido Scorza sulla biometria​


Tutte le giornate saranno trasmesse sui canali social di Privacy Network, il 15 ottobre è in agenda da Cariplo Factory una tavola rotonda con i tre founder di Privacy Network che dialogheranno con Guido Scorza, componente del collegio del Garante Privacy in un evento che sarà trasmesso anche sui canali di Wired Italia. “Siamo molto felici della risposta che abbiamo ricevuto in questi ultimi mesi dagli addetti ai lavori e non solo”, ha spiegato Diego Dimalta.

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“Venerdì – ha aggiunto – potremo parlare a una platea molto ampia dei temi a noi cari e, in particolare, del riconoscimento facciale nei luoghi pubblici. Si tratta di uno di quei temi in cui la privacy è al centro di un dibattito che però non deve limitarsi ad evocare le solite ‘violazioni alla privacy’. È importante individuare soluzioni, capire quali sono i rischi, le reali minacce e le conseguenze che, in certi casi, le persone hanno già sperimentato in seguito all’uso di questa tecnologia in luoghi pubblici”.

La tavola rotonda del 15, sottolinea Baldrati, “sarà anche un momento di alto confronto con Guido Scorza, per capire la posizione ufficiale dell’Autorità su questo tema che coinvolge da vicino i diritti e le libertà dei cittadini. Spero che ci sia poi la possibilità di approfondire anche la recente attività istruttoria del Garante nei confronti di Clearview”, la società di riconoscimento facciale statunitense che come è emerso da un’inchiesta di Wired raccoglie volti su internet senza comunicarlo agli interessati.

“Oltre a Clearview – spiega Navacci – ci sarà anche modo di affrontare il tema dell’identificazione biometrica in Italia. Sempre più amministrazioni stanno spingendo per installare questi sistemi nelle nostre città, nonostante siano attualmente illeciti per mancanza di legge di autorizzazione. Udine è un esempio, ma ce ne sono anche altri. La questione è grave, perché questi sistemi ci trasformano in veri e propri codici a barre con le gambe”.

Tutto con un intento divulgativo, come chiosa Dimalta. “È importante che le persone capiscano che siamo ancora in tempo per disciplinare al meglio queste nuove tecnologie. Qualcuno dice che le big tech sanno già tutto di noi ma, beh, non è vero… Hanno ancora molto da apprendere da noi e dobbiamo spiegare alle persone che i loro dati, specie quelli biometrici, sono un tesoretto che non deve essere regalato a chiunque, per provare una app che ti fa sembrare più giovane o ti fa cambiare taglio di capelli. La Privacy Week nasce da questo: l’esigenza di sensibilizzare le persone in tema di privacy e protezione di dati”.

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