Wired Italia Ora l’estrema destra fa propaganda nelle chat di videogame

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Foto: via Unsplash

Nelle chat di molti videogame online e su piattaforme usate per condividere le esperienze di gioco è facile imbattersi in contenuti razzisti e di propaganda estremista, come ha rilevato anche una recente inchiesta della Bbc. In tre mesi, i ricercatori hanno censito messaggi antisemiti, omofobi e razzisti su piattaforme, tra cui DLive e Odysee, dove gli utenti trasmettono e chattano su giochi popolari come Call of Duty e Minecraft. Secondo attivisti e studiosi questi spazi online possono contribuire alla radicalizzazione dei giovanissimi.

“Sia i meccanismi di comunicazione in-game (spesso audio o testo) che le piattaforme di gioco adiacenti sono ambienti ideali per ‘sondare le acque’ per identificare gli individui da reclutare”, spiega Aaron Tielmans del gruppo di ricerca Global network on extremism & technology (Gnet). Nelle chat i componenti di gruppi estremisti cercano adepti, invitando le persone con cui chiacchierano a spostarsi su applicazioni come Telegram per proseguire la conversazione su altri argomenti, come la politica. Telegram ha dichiarato alla Bbc di aver utilizzato “una combinazione” di monitoraggio e segnalazioni degli utenti per rimuovere i contenuti che violano i suoi termini di servizio. DLive e Odysee non hanno risposto alle richieste di commento.

Virata a destra​


Anche se le due piattaforme nelle loro linee guida assicurano tolleranza zero contro l’odio e l’estremismo violento sono state in passato già accostate all’estrema destra, che lì dentro avrebbe trovato molto spazio. Odysee è stata ribattezzata dallo Gnet “la nuova YouTube” dei membri dell’estrema destra. DLive si è meritato invece un report dell’Institute of strategic dialogue (Isd). La piattaforma in questi mesi ha attirato un “significativo numero di streamer di estrema destra” anche grazie alla blanda moderazione. All’inizio del 2021, “si presume che almeno nove canali abbiano trasmesso in live streaming l’incursione del 6 gennaio nel Campidoglio degli Stati Uniti”.

In fuga dai big​


Secondo i ricercatori gli estremisti potrebbero essersi rivolti ai videogame e a piattaforme collegate dopo che i giganti dei social media hanno aumentato l’applicazione delle loro regole verso i contenuti estremisti. “L’estrema destra ha potenzialmente trovato porti sicuri per trasmettere la propria ideologia o per impegnarsi in una propaganda più tradizionale, il genere di cose che avrebbero fatto alcuni anni fa su Facebook, YouTube e Twitter ha sostenuto Jacob Davey, dell’Institute of strategic dialogue (Isd).

Per esempio, il neonazista britannico Mark Collet ha trasmesso in streaming tornei di Call of Duty: Warzone, e durante eventi come questo altri spettatori hanno adottato nickname di figure di estrema destra e pubblicato messaggi in codice o espliciti nelle chat. Call of Duty ha dichiarato che per affrontare i comportamenti razzisti dei propri gamer ha vietato ai giocatori “nomi razzisti e orientati all’odio”, mentre sta lavorando per semplificare “la possibilità di segnalare comportamenti offensivi nel gioco”. Anche Minecraft ha ribadito il suo impegno nella rimozione di contenuti che violano le sue politiche.

Anche in Roblox studiosi e giornalisti hanno segnalato contenuti violenti e razzisti. I ricercatori di Tech Against Terrorism, un’iniziativa sostenuta dalle Nazione Unite, hanno scoperto che gli utenti sono stati invitati per esempio a interpretare l’attacco di Anders Breivik del 2011 sull’isola norvegese di Utoya, le sparatorie alla moschea del 2019 a Christchurch, in Nuova Zelanda, e l’attacco terroristico del 2019 a El Paso, in Texas. Secondo Jacob Davey dell’Isd, piattaforme dove si può giocare, trasmettere e chattare senza un’adeguata moderazione né dei contenuti del gioco né di quelli delle chat possono contribuire “a formare legami sociali più solidi, che possono essere davvero importanti in termini di avanzamento e promozione dei movimenti estremisti a livello globale”.

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