Wired Italia LinkedIn lascerà la Cina ma è in arrivo un clone più gradito a Pechino

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Foto: via Unsplash

LinkedIn, la piattaforma di Microsoft per la ricerca del lavoro, chiuderà la sua versione cinese, secondo quanto riferito ieri dalla stessa compagnia americana in un post sul proprio blog. La società ha citato “un ambiente operativo significativamente più impegnativo e maggiori requisiti di conformità” richiesti da Pechino come i motivi principali che hanno portato alla decisione di chiudere in Cina.

La piattaforma ha affermato di avere avuto successo “nell’aiutare i membri cinesi a trovare lavoro e opportunità economiche”, ma di non avere riscontrato gli stessi risultatinegli aspetti più sociali della condivisione e dell’informazione”.

Il servizio di proprietà di Microsoft era l‘ultimo grande social network statunitense ancora ufficialmente operativo in Cina. Il Paese ha vietato infatti Signal e Clubhouse all’inizio di quest’anno. Facebook e Twitter sono bloccati dal 2009, mentre Instagram dal 2014.

LinkedIn ha iniziato a operare in Cina proprio quell’anno, accettando di sottostare alle richieste delle autorità di Pechino di rimuovere alcuni tipi di contenuti postati dagli utenti. Negli scorsi mesi la Cina ha però introdotto nuovi limiti alle società di internet sui contenuti e sulla privacy dei clienti. Il governo cinese ha anche affermato di volere che le piattaforme promuovano più attivamente i valori fondamentali del socialismo.

A marzo, la società ha impedito ai nuovi utenti cinesi di iscriversi per trenta giorni mentre si assicurava di rispettare le leggi del Paese. Un paio di mesi dopo, la Cina ha affermato che 105 app stavano violando le leggi sulla raccolta dei dati, incluso LinkedIn.

Il sito web Axios il mese scorso ha poi riferito che LinkedIn aveva bloccato sulla sua piattaforma cinese i profili di diversi giornalisti e accademici statunitensi che contenevano informazioni considerate sensibili. Secondo Bbc, inoltre, la piattaforma è stata utilizzata dalle agenzie di intelligence cinesi come strumento di reclutamento.

Microsoft non ha però intenzione di ritirarsi completamente dal mercato cinese delle offerte di lavoro. La società ha fatto sapere infatti che sta lavorando a una nuova un’app indipendente chiamata InJobs che non avrà un feed social o alcun modo per condividere post o articoli. In questo modo si eviterebbe la diffusione di contenuti sgraditi al governo. InJobs sarà lanciata nei prossimi mesi. L’azienda fondata da Bill Gates opera in Cina anche con Bing. Il motore di ricerca è infatti accessibile anche se attraverso il cosiddetto grande firewall che filtra i contenuti da mostrare agli utenti.

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