Wired Italia L’hobbit d’Abruzzo ha ricreato il viaggio della Compagnia dell’anello in Italia

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(courtesy Nicolas Gentile)

Non può esistere una Contea senza una Compagnia dell’anello. Ecco perché l’hobbit abruzzese Nicolas Gentile, che a maggio ha raccontato a Wired il progetto della sua “Contea gentile”, ha deciso di fare le cose in grande. La sua idea di ricreare un villaggio hobbit a pochi chilometri da Chieti doveva essere lanciata in grande stile e così, per promuovere il crowdfunding che partirà nelle prossime settimane, ha deciso di rivivere il viaggio della Compagnia dell’anello narrato da J.R.R. Tolkien ne Il Signore degli anelli, partendo a fine agosto con altri otto compagni di avventura.

Ognuno di loro è stato selezionato tra amici o sorteggiato tra le oltre 300 persone che avevano aderito alla selezione. “C’erano pochi posti a disposizione e abbiamo dovuto estrarre a sorte i candidati per accompagnarmi in questa avventura – ha spiegato Gentile –. Ognuno di loro aveva le caratteristiche perfette del personaggio che interpretava sia nel carattere e indole sia nell’aspetto fisico”.

Ad accompagnare l’hobbit più famoso d’Italia, il suo amico di sempre Davide, che in tutti gli eventi lanciati da Nicolas ha sempre vestito i panni di Frodo. Al di fuori della loro realtà fantasy, Davide ha una ditta di metalmeccanica ma si occupa anche di cavalli. Tra i componenti sorteggiati, invece, a vestire i panni di Merry, è stato Giovanni di Lucca, bancario di professione. Non poteva mancare ovviamente Pipino, interpretato da Stefano, che fa l’illustratore a Benedetto del Tronto. Il ruolo di Legolas, invece, è toccato a Francesco, fotografo naturalista nel Parco nazionale d’Abruzzo. Riccardo, uno studente di fisioterapia di Vicenza, ha indossato i panni di Boromir, mentre Aragorn al secolo si chiama Cristian e nel nostro mondo si occupa di digital marketing. Il nano Gimli è Leonardo, grande conoscitore del mondo fantasy e cosplayer. Infine Simone, che ha studiato archeologia e teologia ed è master di giochi di ruolo, ha vestito i panni di Gandalf.

Il viaggio​


Il punto di partenza di questo incredibile viaggio non poteva che essere lì dove dovrebbe nascere la Contea gentile, in cui oggi sorge solo la casetta hobbit di Nicolas, a Bucchianico. Da lì, la Compagnia dell’anello italiana si è diretta in pellegrinaggio sul Vesuvio per gettare l’anello nel cratere. Oltre 220 chilometri di viaggio, tra castelli, boschi e leggende dell’Italia centrale, percorrendo una media di 25-30 chilometri al giorno, nonostante la pioggia e il freddo dei boschi di montagna.

Dopo aver dormito nel Bosco di Sant’Antonio, una delle faggete più antiche d’Europa, tra i richiami d’amore dei cervi maschi e un freddo che farebbe invidia alle Montagne Nebbiose, siamo partiti alla volta del Molise, la terra che molti dicono che non esiste ma che in realtà è meravigliosa e magica come poche – ha spiegato Nicolas -. L’Anello ha provato a disfare la Compagnia ma alla fine l’amicizia ha vinto su tutto e il viaggio è stato più epico e faticoso che mai. Ci siamo persi su un valico di montagna, il nostro berserker Giovanni ha trovato un teschio di lupo dal quale difficilmente si separerà”.

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(courtesy Nicolas Gentile)

Nel loro cammino, i protagonisti della compagnia non sono mai stati soli. A sostenerli tantissime persone, soprattutto su Instagram, dove Nicolas ha documentato, tappa dopo tappa, il loro cammino. E così, mentre la community virtuale del suo profilo @_myhobbitlife_ cresceva giorno dopo giorno la community reale dei nostri eroi si prodigava per aiutarli nella loro impresa.

Ognuno come poteva. “Abbiamo conosciuto anche altri guerrieri, amici ci hanno raggiunti, anche se per poco, lungo la strada. Per esempio, una volta arrivati a Rionero Sannitico, il sindaco Palmerino D’Amico, senza che noi lo avvisassimo per tempo, ci ha offerto gentilezza e ospitalità senza pari. – racconta Nicolas -. Come lui tanti altri, abbiamo incontrato una coppia che ci ha rifocillato e consentito di farci la doccia a casa loro. Essere hobbit è un modo di vivere. Non c’è bisogno che la porta della propria casa sia rotonda per aprirla al prossimo”. Non solo umani, ma anche creature “magiche”: “Una notte, all’improvviso, a insaputa della maggioranza della Compagnia, sono venuti a trovarci degli elfi, li abbiamo sentiti arrivare cantando e abbiamo trascorso la serata in loro compagnia”.

Le peripezie della Compagnia​


In tutto questo, però, il famoso anello ci ha messo il suo zampino più volte, creando qualche problema durante il cammino. “Dopo il primo giorno, il nostro nano Gimli è stato poco bene e ha deciso di lasciarci – racconta ancora Nicolas –. È stato un brutto colpo per il gruppo perdere un componente della compagnia dopo solo un giorno di cammino”. Tuttavia, come in ogni film, c’è stato il ritorno a sorpresa: “Dopo due giorni, Gimli si è ripreso ed è tornato con noi per riprendere il cammino fino ad arrivare alla nostra meta”.

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(courtesy Nicolas Gentile)

E non sono mancate neanche alcune peripezie: “Una volta arrivati a Pompei, la nostra penultima tappa, ci è stato vietato l’ingresso al Parco – spiega l’hobbit –. Una regola impone il divieto di ingresso a chi indossa un travestimento, sembrava un grosso problema, ma poi in nostro aiuto è intervenuto l’architetto Raffaele Martinelli che ci ha concesso, in via del tutto eccezionale, di entrare con i nostri travestimenti”. E poi sul Vesuvio, quando l’arrivo era ormai a poche centinaia di metri. “Lì siamo stati attaccati da un gruppo di persone vestite da orchi – ha rivelato Gentile –. è stato bellissimo, perché forse in quel momento abbiamo capito quanto il nostro percorso è stato seguito e sostenuto. Durante il viaggio eravamo come in una bolla, e non ci rendevamo conto di quante persone ci stessero sostenendo al di fuori”.

Infine è arrivato per la Compagnia il momento di gettare l’anello nel cratere. “È come nelle grandi storie. Quelle che contano davvero. Erano piene di pericoli e oscurità e a volte non volevi sapere il finale. Ma l’oscurità è passeggera, non dura per sempre”, è il saluto di Nicolas alla sua compagnia, come si vede nell’ultima diretta pubblicata sul suo profilo Instagram. Sono partiti in otto e sono arrivati circondati dall’affetto di tantissime persone. Circa duemila hanno seguita l’ultima Live, mentre oltre 30mila follower sono arrivati sul suo profilo nelle ultime settimane per seguire questa impresa. La fine di questo viaggio, però, non si è conclusa con un addio: si tratta infatti di un arrivederci, perché il prossimo 18 settembre, a Bucchianico ci sarà un evento per festeggiare il compleanno di Bilbo Baggins e proprio in quei giorni partirà ufficialmente la raccolta fondi per realizzare la Contea gentile.

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