Wired Italia La whistleblower Reality Winner è uscita di prigione

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Reality Leigh Winner scarcerata

(foto: Shay Horse/NurPhoto via Getty Images)

La whistleblower ed ex contractor dell’intelligence americana Reality Leigh Winner, incarcerata per aver divulgato informazioni riservate, è uscita di prigione e sconterà gli ultimi mesi della propria pena in una struttura di reinserimento. Ad annunciarlo è stata la sua avvocata, Alison Griinter, che ha dato la notizia su Twitter.

Winner è ora in custodia nei locali del Residential reentry management di San Antonio, l’ufficio che supervisiona i programmi di reinserimento nella comunità delle persone incarcerate. La donna non può però ancora fare dichiarazioni o apparire in pubblico. La sua data di uscita definitiva prevista è il 23 novembre 2021.

“Sono entusiasta di annunciare che Reality Winner è stata scarcerata. È ancora in custodia nel processo di reinserimento residenziale, ma siamo sollevati e pieni di speranza”, ha twittato Griinter. “Reality la sua famiglia hanno chiesto privacy durante il processo di transizione mentre lavorano per guarire il trauma dell’incarcerazione e ricostruire gli anni persi. Il suo rilascio non è un prodotto della grazia o del processo di rilascio compassionevole, ma piuttosto del tempo guadagnato da un comportamento esemplare durante la detenzione”.

Winner, allora ventiseienne, era stata condannata nel 2018 a cinque anni e tre mesi di reclusione per “aver rimosso materiali confidenziali da una struttura del governo e per averli spediti a un organo di stampa”. Nello specifico la donna è stata accusata di avere fornito a The Intercept, documenti riservati della National Security Agency (Nsa) sulle interferenze russe nelle elezioni statunitensi del 2016.

L’arresto di Winner risale 3 giugno 2017, due giorni prima che The Intercept pubblicasse il suo articolo. La donna è stata accusata ai sensi dell’Espionage Act, una legge americana creata nel 1918 e diventata l’arma privilegiata di Washington per colpire i whistleblower e contro cui è molto difficile difendersi, non potendo sostenere di avere rivelato informazioni nell’interesse pubblico.

Questa legge è stata usata più volte, soprattutto durante l’amministrazione Obama, e ha portato alla pena – poi commutata – di 35 anni di prigione a Chelsea Manning. Winner si è invece dichiarata colpevole nel 2018 e ha patteggiato la condanna. È stata la prima whistleblower condannata durante l’amministrazione Trump.

In una e-mail a The Verge, Griinter ha scritto che Winner avrebbe continuato a chiedere la grazia. Intanto, un documentario sul suo caso, United States vs. Reality Winner, è stato presentato in primavera al festival cinematografico texano South by Southwest.

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