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Attualità - Internet
Come uno streamer può rovinare un’attività commerciale senza motivo
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<blockquote data-quote="Gabriele Porro" data-source="post: 137"><p><img src="https://images.wired.it/wp-content/uploads/2016/01/1453281496_7.png" alt="Gatto basito davanti a Internet Explorer 7, 2007" class="fr-fic fr-dii fr-draggable " style="" /></p><p>(foto: <a href="https://www.flickr.com/photos/deerwooduk/682390157/" target="_blank">dougwoods/Flickr CC</a>)</p><p></p><p>Uno streamer entra in un bar. Non è l’inizio di una barzelletta, ma l’incipit di una vicenda che ha coinvolto due community: i follower di uno <strong>noto streamer di Twitch</strong> e i frequentatori di un noto locale milanese. Il tutto ha avuto inizio con una <strong>diretta Irl (in real life)</strong> su Twitch dove lo streamer protagonista – che non nomineremo per non fargli pubblicità – come sua abitudine, fa visita a locali e attività commerciali dove, per intrattenere il suo pubblico, si diletta in azioni goliardiche <strong>infastidendo gestori e clienti</strong> presenti. Martedì 15 giugno lo streamer decide di dirigersi verso il <strong><a href="https://www.wired.it/attualita/ambiente/2015/10/13/bar-gatto-per-tutti/" target="_blank">Crazy Cat Cafè</a> di Milano,</strong> una caffetteria nota per essere popolata da tanti simpatici gatti, in pieno stile <a href="https://www.wired.it/lol/2015/11/18/gatti-bar/" target="_blank">neko-cafè</a> d’ispirazione giapponese.</p><p></p><p>Una volta entrato nel locale, è cominciato lo show. Dapprima lo streamer ha iniziato a interagire con gatti e clienti. Poi, tramite il sistema delle donazioni e delle iscrizioni al canale,<strong> il suo pubblico ha iniziato a disturbare</strong> attivando in continuazione le notifiche che hanno posto fine alla quiete degli altri avventori, grazie (si fa per dire) a una cassa bluethooth collegata al dispositivo con il quale stava trasmettendo e suoni di notifica insoliti, tra cui urla di orgasmi femminili.</p><p></p><p>Come se non bastasse, il pubblico della diretta <strong>ha iniziato a chiamare il locale</strong> infastidendo i dipendenti con scherzi telefonici. Dopo qualche bestemmia urlata dallo streamer e dei battibecchi con alcuni clienti – giustamente indispettiti – il personale, passata quasi mezz’ora di diretta, ha provveduto ad allontanare l’intruso dal locale.</p><p></p><p>La vicenda avrebbe potuto concludersi così, ma la community del twitcher – nonostante lui stesso avesse chiesto di non agire contro il locale, a dire il vero – ha scatenato una vera e propria shitstorm contro Crazy Cat Cafè. In poco meno di due giorni il locale ha<strong> ricevuto circa 428 recensioni a 1 stella su TripAdvisor e su Google</strong>. “<em>Nei giorni seguenti</em>”, racconta a <em>Wired</em> Alba Galtieri, proprietaria del locale, “<em>abbiamo continuato a ricevere telefonate dai fan dello streamer. Prenotazioni false, scherzi telefonici. Per noi, soprattutto in questo momento di riapertura, tenere prenotato un tavolo per qualcuno che non si presenterà mai e dover dire di no ad altri clienti è un<strong> danno economico</strong>. Così come le recensioni negative lo sono perché possono allontanare possibili clienti e <strong>danneggiare la nostra immagine</strong></em>”.</p><p></p><p>Per questo motivo Alba <a href="https://www.facebook.com/CatCafeMilano/photos/a.1354373731319653/4170689666354698/" target="_blank">ha chiesto aiuto online</a>. La risposta è stata immediata. Complici anche molti influencer, tra cui <strong>Chiara Ferragni,</strong> ci sono state <strong>migliaia di ricondivisioni</strong> del post pubblicato dalla pagina Facebook di Crazy Cat Cafè e altrettante recensioni positive hanno annullato gli atti vandalici dei follower dello streamer. Quest’ultimo, un ragazzo nato nel 2002, è tornato a confrontarsi con i gestori del locale dicendosi dispiaciuto del comportamento della sua community, pur senza scusarsi direttamente per l’accaduto. In tutto questo, il video della diretta è rimasto visibile su Twitch. Le regole della piattaforma di streaming, però, affermano chiaramente che le molestie, online e offline, <a href="https://www.wired.it/internet/social-network/2021/04/08/twitch-molestie-ban/" target="_blank">sono vietate</a>. Ed è per questo che lunedì 21 giugno<strong> Twitch ha bannato lo streamer</strong> dopo aver ricevuto numerose segnalazioni. A seguito del ban, il protagonista <strong>si è poi scusato</strong> tramite il suo profilo Instagram.</p><p></p><p>Tutta questa vicenda, però, è accaduta perché il Crazy Cat Cafè ha potuto contare su moltissimi utenti che hanno preso le sue parti. Eventi come questo tuttavia sono <strong>già capitati ad altre piccole attività commerciali</strong> che hanno avuto meno fortuna del locale popolato di felini. Se quindi per il Crazy Cat Cafè il danno economico è stato scongiurato grazie alla solidarietà dei social network, tanti altri non sono riusciti a evitare conseguenze peggiori.</p><p></p><p>Magari non è il caso del <strong>ristorante di Carlo Cracco</strong>, al quale lo stesso streamer del caso di cui sopra ha fatto visita una volta cacciato dalla caffetteria felina – e da cui va spesso a creare disagio, facendosi regolarmente cacciare – ma la situazione peggiore si configura quando succede ad attività più piccole, che risultano quasi invisibili. È il caso di alcuni <strong>bar, minimarket di quartiere, o del parrucchiere</strong> (quest’ultimo un regolare bersaglio dell’innominato streamer).</p><p></p><p>Come accaduto nel caso di Crazy Cat Café, anche quelle attività sono state colpite da scherzi telefonici e recensioni negative. Sebbene Twitch cerchi di <strong>tutelare il più possibile le possibili vittime</strong>, purtroppo la risposta della piattaforma è sempre legata a un sistema di moderazione mosso dalle segnalazioni degli spettatori e che quindi se mancanti rischiano di far <strong>passare impunito un comportamento scorretto</strong> dello streamer e, soprattutto, della sua community.</p><p></p><p>Nonostante però il primo colpevole, come in questo caso, venga punito con un ban permanente, il vero artefice del disagio arrecato – cioè i follower –<strong> rimangono impuniti</strong> e, anzi, rischiano di causare ulteriore danno muovendosi per ripicca o cercando vendetta per il ban del loro beniamino. Con effetti imprevedibili, e con cui dovremmo iniziare a fare i conti.</p><p></p><p>The post <a href="https://www.wired.it/internet/web/2021/06/23/streamer-crazy-cat-cafe-attivita/" target="_blank">Come uno streamer può rovinare un’attività commerciale senza motivo</a> appeared first on <a href="https://www.wired.it" target="_blank">Wired</a>.</p><p></p><p><a href="https://www.wired.it/internet/web/2021/06/23/streamer-crazy-cat-cafe-attivita/" target="_blank">Link originale...</a></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Gabriele Porro, post: 137"] [IMG alt="Gatto basito davanti a Internet Explorer 7, 2007"]https://images.wired.it/wp-content/uploads/2016/01/1453281496_7.png[/IMG] (foto: [URL='https://www.flickr.com/photos/deerwooduk/682390157/']dougwoods/Flickr CC[/URL]) Uno streamer entra in un bar. Non è l’inizio di una barzelletta, ma l’incipit di una vicenda che ha coinvolto due community: i follower di uno [B]noto streamer di Twitch[/B] e i frequentatori di un noto locale milanese. Il tutto ha avuto inizio con una [B]diretta Irl (in real life)[/B] su Twitch dove lo streamer protagonista – che non nomineremo per non fargli pubblicità – come sua abitudine, fa visita a locali e attività commerciali dove, per intrattenere il suo pubblico, si diletta in azioni goliardiche [B]infastidendo gestori e clienti[/B] presenti. Martedì 15 giugno lo streamer decide di dirigersi verso il [B][URL='https://www.wired.it/attualita/ambiente/2015/10/13/bar-gatto-per-tutti/']Crazy Cat Cafè[/URL] di Milano,[/B] una caffetteria nota per essere popolata da tanti simpatici gatti, in pieno stile [URL='https://www.wired.it/lol/2015/11/18/gatti-bar/']neko-cafè[/URL] d’ispirazione giapponese. Una volta entrato nel locale, è cominciato lo show. Dapprima lo streamer ha iniziato a interagire con gatti e clienti. Poi, tramite il sistema delle donazioni e delle iscrizioni al canale,[B] il suo pubblico ha iniziato a disturbare[/B] attivando in continuazione le notifiche che hanno posto fine alla quiete degli altri avventori, grazie (si fa per dire) a una cassa bluethooth collegata al dispositivo con il quale stava trasmettendo e suoni di notifica insoliti, tra cui urla di orgasmi femminili. Come se non bastasse, il pubblico della diretta [B]ha iniziato a chiamare il locale[/B] infastidendo i dipendenti con scherzi telefonici. Dopo qualche bestemmia urlata dallo streamer e dei battibecchi con alcuni clienti – giustamente indispettiti – il personale, passata quasi mezz’ora di diretta, ha provveduto ad allontanare l’intruso dal locale. La vicenda avrebbe potuto concludersi così, ma la community del twitcher – nonostante lui stesso avesse chiesto di non agire contro il locale, a dire il vero – ha scatenato una vera e propria shitstorm contro Crazy Cat Cafè. In poco meno di due giorni il locale ha[B] ricevuto circa 428 recensioni a 1 stella su TripAdvisor e su Google[/B]. “[I]Nei giorni seguenti[/I]”, racconta a [I]Wired[/I] Alba Galtieri, proprietaria del locale, “[I]abbiamo continuato a ricevere telefonate dai fan dello streamer. Prenotazioni false, scherzi telefonici. Per noi, soprattutto in questo momento di riapertura, tenere prenotato un tavolo per qualcuno che non si presenterà mai e dover dire di no ad altri clienti è un[B] danno economico[/B]. Così come le recensioni negative lo sono perché possono allontanare possibili clienti e [B]danneggiare la nostra immagine[/B][/I]”. Per questo motivo Alba [URL='https://www.facebook.com/CatCafeMilano/photos/a.1354373731319653/4170689666354698/']ha chiesto aiuto online[/URL]. La risposta è stata immediata. Complici anche molti influencer, tra cui [B]Chiara Ferragni,[/B] ci sono state [B]migliaia di ricondivisioni[/B] del post pubblicato dalla pagina Facebook di Crazy Cat Cafè e altrettante recensioni positive hanno annullato gli atti vandalici dei follower dello streamer. Quest’ultimo, un ragazzo nato nel 2002, è tornato a confrontarsi con i gestori del locale dicendosi dispiaciuto del comportamento della sua community, pur senza scusarsi direttamente per l’accaduto. In tutto questo, il video della diretta è rimasto visibile su Twitch. Le regole della piattaforma di streaming, però, affermano chiaramente che le molestie, online e offline, [URL='https://www.wired.it/internet/social-network/2021/04/08/twitch-molestie-ban/']sono vietate[/URL]. Ed è per questo che lunedì 21 giugno[B] Twitch ha bannato lo streamer[/B] dopo aver ricevuto numerose segnalazioni. A seguito del ban, il protagonista [B]si è poi scusato[/B] tramite il suo profilo Instagram. Tutta questa vicenda, però, è accaduta perché il Crazy Cat Cafè ha potuto contare su moltissimi utenti che hanno preso le sue parti. Eventi come questo tuttavia sono [B]già capitati ad altre piccole attività commerciali[/B] che hanno avuto meno fortuna del locale popolato di felini. Se quindi per il Crazy Cat Cafè il danno economico è stato scongiurato grazie alla solidarietà dei social network, tanti altri non sono riusciti a evitare conseguenze peggiori. Magari non è il caso del [B]ristorante di Carlo Cracco[/B], al quale lo stesso streamer del caso di cui sopra ha fatto visita una volta cacciato dalla caffetteria felina – e da cui va spesso a creare disagio, facendosi regolarmente cacciare – ma la situazione peggiore si configura quando succede ad attività più piccole, che risultano quasi invisibili. È il caso di alcuni [B]bar, minimarket di quartiere, o del parrucchiere[/B] (quest’ultimo un regolare bersaglio dell’innominato streamer). Come accaduto nel caso di Crazy Cat Café, anche quelle attività sono state colpite da scherzi telefonici e recensioni negative. Sebbene Twitch cerchi di [B]tutelare il più possibile le possibili vittime[/B], purtroppo la risposta della piattaforma è sempre legata a un sistema di moderazione mosso dalle segnalazioni degli spettatori e che quindi se mancanti rischiano di far [B]passare impunito un comportamento scorretto[/B] dello streamer e, soprattutto, della sua community. Nonostante però il primo colpevole, come in questo caso, venga punito con un ban permanente, il vero artefice del disagio arrecato – cioè i follower –[B] rimangono impuniti[/B] e, anzi, rischiano di causare ulteriore danno muovendosi per ripicca o cercando vendetta per il ban del loro beniamino. Con effetti imprevedibili, e con cui dovremmo iniziare a fare i conti. The post [URL='https://www.wired.it/internet/web/2021/06/23/streamer-crazy-cat-cafe-attivita/']Come uno streamer può rovinare un’attività commerciale senza motivo[/URL] appeared first on [URL='https://www.wired.it']Wired[/URL]. [url="https://www.wired.it/internet/web/2021/06/23/streamer-crazy-cat-cafe-attivita/"]Link originale...[/url] [/QUOTE]
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