Wired Italia C’è un errore nel codice di Berners-Lee venduto all’asta per 5,4 milioni di dollari

  • Autore discussione Tommaso Meo
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Nft codice

(foto: Unsplash)

Tim Berners-Lee, l’informatico inventore del World wide web aveva venduto mercoledì una copia Nft (token non fungibile) del codice sorgente scritto da lui nel 1989 per la considerevole somma di 5,4 milioni di dollari grazie a un’asta di Sotheby’s. Neanche due giorni dopo è sorto già un piccolo intoppo. Il codice ha degli errori che non gli permetterebbero di funzionare.

A scoprirlo per è stato Mikko Hypponen, un ricercatore di sicurezza presso la società di sicurezza IT F-Secure. Hypponen ha notato per la primo su Twitter che il codice che è stato mostrato sullo schermo durante l’asta di Sotheby’s, e venduto sotto forma di animazione, aveva le parentesi angolari sbagliate.

Hold on…the www source that Sotheby is auctioning? The angle brackets are wrong! They’ve been – yes – HTML encoded from “< >” to “&lt; &gt;”. Lol. https://t.co/vb7clOETfU pic.twitter.com/kb1ugoPyok

— @mikko (@mikko) June 30, 2021


Hypponen ha notato in un’intervista che è impossibile che questo errore fosse presente nel codice del browser originale, altrimenti non avrebbe funzionato. “L’Nft è costituito da più componenti e il codice sembra andare bene ovunque, ma il video sembra avere tutti i caratteri speciali codificati”, ha affermato il ricercatore. “Tale codice non funzionerebbe e non potrebbe essere compilato”.

Altri sviluppatori hanno anche suggerito che il problema derivi dal software che è stato usato da Berners-Lee in collaborazione con Sotheby’s per fingere di digitare il codice durante il video di 30 minuti.

Berners-Lee era stato criticato per il suo ingresso nel mercato dei token digitali con il codice sorgente di internet quando era stata annunciata l’asta. L’inventore del World wide web si era difeso in un’intervista al Guardian ribadendo il suo sostegno a una rete aperta e spiegando che il ricavato della vendita sarebbe andato a sostenere cause benefiche.

“Il web è altrettanto gratuito e aperto come lo è sempre stato”, aveva affermato. “I codici e i protocolli principali del web sono esenti da royalty, proprio come lo sono sempre stati. Non vendo il web, non dovrete iniziare a pagare dei soldi per seguire i link”, ha chiarito, se mai ce ne fosse stato bisogno.

La vendita di queste copie di un codice open source per 5,4 milioni di dollari hanno fatto comunque storcere il naso a molti. La presenza di errori nel codice sorgente potrebbe fare gridare qualcuno alla truffa. Non il giornalista di Bbc che si è già chiesto se questa particolarità non avrebbe addirittura reso l’Nft più prezioso.

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