Attualità - Internet

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(foto: Unsplash) Snapchat rimuoverà dalla sua app lo speed filter, il filtro che consente di visualizzare la propria velocità in miglia o chilometri all’ora e poi condividere il video. Snapchat è stata accusata di incentivare la guida spericolata in questo modo. Purtroppo negli ultimi anni sono stati registrati diversi casi di incidenti stradali causati anche dall’utilizzo di questo filtro, soprattutto negli Stati Uniti Un incidente del 2015 in Georgia che ha coinvolto il filtro velocità ha lasciato un conducente con danni cerebrali permanenti. Nello stesso anno, il filtro è stato collegato alla morte di tre giovani donne in un incidente d’auto a Filadelfia. Nel 2016, cinque persone sono morte in Florida dopo un impatto ad alta...
(foto: Pavlo Gonchar/Sopa Images/LightRocket via Getty Images) Dopo il blocco a tempo indeterminato di Twitter in Nigeria, l’app di microblogging indiana Koo si sta proponendo come sostituto della ben più famosa piattaforma americana, anche con qualche spinta dall’alto. Il 2 giugno Twitter ha cancellato un tweet del presidente nigeriano, Muhammadu Buhari, che sembrava minacciare violenze contro i suoi avversari politici, in particolare i gruppi secessionisti. Due giorni dopo, il governo ha sospeso Twitter che in Nigeria conta 40 milioni di utenti ed era molto usato sia da giornalisti e funzionari che dalle aziende. La decisione ha portato alcune società di telecomunicazioni locali a bloccare l’accesso alla piattaforma. Secondo quanto...
(foto: Gabe Ginsberg/FilmMagic) Trentaquattro donne hanno accusato Pornhub – uno dei principali portali di porno online del mondo – di avere guadagnato tramite dei video caricati sulla piattaforma senza il loro consenso. Le donne hanno intentato una causa contro Mindgeek, la società che gestisce Pornhub e altri 100 siti pornografici, presso un tribunale californiano. Cbs ha parlato con quattro di queste donne. Una di loro ha raccontato di avere avuto 17 anni all’epoca in cui girò il video finito online e di esserne venuta a conoscenza solo anni dopo, informata da alcuni conoscenti. La donna ha detto anche che Pornhub non l’ha mai contattata per chiederle il consenso alla pubblicazione e verificare che fosse maggiorenne. Il video è...
Che sia un disegno statico, un’animazione o un formato interattivo, il doodle è una delle forme artistiche più popolari di quest’epoca, anche se spesso non ci pensiamo: negli anni il team di Google ne ha creati più di 4000 per le homepage di ogni latitudine, e dietro ciascuno di essi c’è una storia. Sabato 12 maggio, in occasione del 99esimo anniversario dalla nascita di Margherita Hack, Google ha mostrato un doodle dedicato all’astrofisica italiana, e in quell’occasione Wired ha avuto il piacere di dare una sbirciata dietro le quinte di queste piccole opere d’arte parlando col loro creatore: Matthew Cruickshank, art lead di Google, ha un passato in Disney e Warner Bros, e dal 2012 è a capo del Google Doodle Team. Cruickshank ha...
In principio fu la Gialappa’s Band. Dalla prima puntata di Mai dire Gol, nel 1990, mandarono in onda un lato del calcio che spettatori e tifosi ignoravano: in una sorta di parodia di 90esimo minuto, al posto dei gol scorrevano episodi grotteschi (lisci, errori grossolani, dribbling maledetti, rigori improponibili), al posto delle interviste strafalcioni di giocatori e allenatori, gaffe dei giornalisti, e al posto del volto da regime di Galeazzi i volti fuori di testa delle tv private; insomma tutto il bello (o il brutto) del pallone che il monopolio della Rai, con le sintesi asettiche e i post-partita da Prima Repubblica, fingeva di non vedere. E infatti si rideva con la Gialappa’s, anche e soprattutto perché nessuno immaginava che quel...
(foto: Unsplash) Può un bot aiutare la lotta al cambiamento climatico? Volendo sì, ma soprattutto può mostrare come è distorta la nostra narrazione sul tema. È quello che hanno tentato di fare due artisti-ingegneri di New York, con un progetto chiamato Synthetic Messenger. Si tratta di una rete di bot – visualizzati sotto forma di mani – che scrollano news sul cambiamento climatico e cliccano su ogni annuncio pubblicitario che trovano. L’idea è venuta a Tega Brain e Sam Lavigne che hanno lanciato l’iniziativa a inizio giugno. I loro bot hanno visitato per ora più di 2 milioni di articoli sul tema del cambiamento climatico e cliccato 6 milioni di pubblicità online. Lo scopo di tutto questo? Dimostrare che l’industria dei media è guidata...
(foto: Josh Edelson/Afp/Getty Images) Sarà più facile fare satira su Facebook, senza che i post siano cancellati per aver violato le regole. Il social ha deciso di aggiornare la sua policy sulla moderazione dei contenuti aggiungendo un’eccezione proprio per la satira. La scelta di Facebook arriva dopo una raccomandazione dell’Oversight Board – il Consiglio creato per supervisionare sulle decisioni dalla stessa azienda – a proposito di un meme satirico che la piattaforma aveva rimosso nei mesi passati. Si trattava del un meme dei due bottoni con la Turchia che doveva scegliere tra “Il genocidio armeno è una bugia” e “Gli armeni erano terroristi che lo meritavano”. Facebook ha rimosso il post per aver violato la sua politica...