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Attualità - Internet
Wikipedia denuncia infiltrazioni dalla Cina tra i suoi moderatori
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<blockquote data-quote="Tommaso Meo" data-source="post: 396"><p><img src="https://images.wired.it/wp-content/uploads/2021/09/16173912/GettyImages-1230665866.jpg" alt="Wikipedia" class="fr-fic fr-dii fr-draggable " style="" /></p><p>Foto: Ercin Erturk/Anadolu Agency via Getty Images</p><p></p><p>Uno scenario <em>“senza precedenti”</em> è quello denunciato da<strong> Wikipedia</strong> in queste ore. <a href="https://lists.wikimedia.org/hyperkitty/list/wikimedia-l@lists.wikimedia.org/thread/6ANVSSZWOGH27OXAIN2XMJ2X7NWRVURF/" target="_blank">Secondo quanto ha spiegato</a> ai volontari dell’enciclopedia libera più grande del mondo la vicepresidente della Wikimedia foundation, Maggie Dennis, Wikipedia avrebbe subito delle<strong> infiltrazioni da parte di moderatori filo cinesi</strong> per scopi di <strong>propaganda</strong>.</p><p></p><p>In seguito a questa scoperta la fondazione <strong>ha bandito da Wikipedia sette moderatori</strong> legati a un gruppo chiamato <strong>Wikimedians of mainland China</strong> (Wikimediani della Cina continentale) che conta circa<strong> 300 membri</strong>. L’obiettivo di queste persone era il controllo delle informazioni negli interessi della Cina, <a href="https://www.bbc.com/news/technology-58559412" target="_blank">ha spiegato Dennis a Bbc</a>. La vicepresidente ha però specificato di non intendere <em>“puntare il dito contro lo stato cinese</em>”, né di essere al momento <em>“in possesso di informazioni che mi porterebbero a farlo”</em>.</p><p></p><p>L’attacco, ha detto Dennis, ha però minacciato le <em>“fondamenta stesse”</em> dell’enciclopedia online che quest’anno<a href="https://www.wired.it/internet/web/2021/01/15/wikipedia-20-anni-10-cose-enciclopedia-web/" target="_blank"> ha compiuto 20 anni</a>, aggiungendo che l’indagine su questi moderatori era in corso da oltre un anno. I Wikimediani della Cina continentale hanno risposto alla fondazione accusandola di<em><strong> “calunniare senza fondamento</strong> un piccolo gruppo di persone”</em> e di agire contro lo spirito della comunità digitale. Le indagini svolte da Wikimedia, oltre all’espulsione di sette moderatori, ha portato <strong>alla revoca dei privilegi di 12 amministratori</strong>.</p><p></p><p>La vicepresidente ha spiegato che si è deciso di agire in modo più rapido contro gli infiltrati durante l’estate in seguito a<strong><em> “serie minacce”</em> per la sicurezza</strong> dei volontari. Parte di questo problema erano i contenuti legati a <strong>Hong Kong</strong>, intorno ai quali ultimamente era nato un conflitto tra i moderatori di Wikipedia.</p><p></p><p>Secondo l<em>’Hong Kong Free Press</em> gli editori cinesi spingevano <em>“per l’uso dei media statali cinesi come fonti di notizie affidabili”</em> negli articoli di Wikipedia soprattutto dopo la chiusura di un importante giornale indipendente. Alcuni utenti di Hong Kong <strong>non si sono più sentiti sicuri</strong> nel commentare articoli a sfondo politico. Temendo che la loro identità fosse rivelata si sono rivolti al team <strong>Trust and Safety di Wikipedia</strong>.</p><p></p><p>Wikimedia è intervenuta anche settimane prima per evitare che alcuni suoi utenti <strong>potessero essere sfruttati da qualcuno</strong> interessato a manipolare le notizie. Per questo aveva bloccato in Cina, con successo, l’accesso alle informazioni di identificazione personale.</p><p></p><p>La vicepresidente di Wikimedia nella sua nota ha ricordato gli sforzi che la fondazione sta facendo <strong>contro le fake news</strong>, per contrastare le quali ha da poco istituito un team dedicato. Dennis ha ricordato che se la fondazione dispone di informazioni credibili su volontari che non interagiscono<em> “in buona fede”,</em> questi verranno bannati.</p><p></p><p>Rivolgendosi <strong>ai 4.000 editori della comunità cinese</strong> di Wikipedia, ha assicurato però di <em>“non volere”</em> con queste misure <em>“scoraggiare e distruggere gli sforzi degli utenti in buona fede in Cina che hanno lavorato così duramente per lottare per la conoscenza gratuita e aperta”</em>.</p><p></p><p>The post <a href="https://www.wired.it/internet/web/2021/09/16/wikipedia-denuncia-infiltrazioni-filo-cinesi-tra-i-suoi-moderatori/" target="_blank">Wikipedia denuncia infiltrazioni dalla Cina tra i suoi moderatori</a> appeared first on <a href="https://www.wired.it" target="_blank">Wired</a>.</p><p></p><p><a href="https://www.wired.it/internet/web/2021/09/16/wikipedia-denuncia-infiltrazioni-filo-cinesi-tra-i-suoi-moderatori/" target="_blank">Link originale...</a></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Tommaso Meo, post: 396"] [IMG alt="Wikipedia"]https://images.wired.it/wp-content/uploads/2021/09/16173912/GettyImages-1230665866.jpg[/IMG] Foto: Ercin Erturk/Anadolu Agency via Getty Images Uno scenario [I]“senza precedenti”[/I] è quello denunciato da[B] Wikipedia[/B] in queste ore. [URL='https://lists.wikimedia.org/hyperkitty/list/wikimedia-l@lists.wikimedia.org/thread/6ANVSSZWOGH27OXAIN2XMJ2X7NWRVURF/']Secondo quanto ha spiegato[/URL] ai volontari dell’enciclopedia libera più grande del mondo la vicepresidente della Wikimedia foundation, Maggie Dennis, Wikipedia avrebbe subito delle[B] infiltrazioni da parte di moderatori filo cinesi[/B] per scopi di [B]propaganda[/B]. In seguito a questa scoperta la fondazione [B]ha bandito da Wikipedia sette moderatori[/B] legati a un gruppo chiamato [B]Wikimedians of mainland China[/B] (Wikimediani della Cina continentale) che conta circa[B] 300 membri[/B]. L’obiettivo di queste persone era il controllo delle informazioni negli interessi della Cina, [URL='https://www.bbc.com/news/technology-58559412']ha spiegato Dennis a Bbc[/URL]. La vicepresidente ha però specificato di non intendere [I]“puntare il dito contro lo stato cinese[/I]”, né di essere al momento [I]“in possesso di informazioni che mi porterebbero a farlo”[/I]. L’attacco, ha detto Dennis, ha però minacciato le [I]“fondamenta stesse”[/I] dell’enciclopedia online che quest’anno[URL='https://www.wired.it/internet/web/2021/01/15/wikipedia-20-anni-10-cose-enciclopedia-web/'] ha compiuto 20 anni[/URL], aggiungendo che l’indagine su questi moderatori era in corso da oltre un anno. I Wikimediani della Cina continentale hanno risposto alla fondazione accusandola di[I][B] “calunniare senza fondamento[/B] un piccolo gruppo di persone”[/I] e di agire contro lo spirito della comunità digitale. Le indagini svolte da Wikimedia, oltre all’espulsione di sette moderatori, ha portato [B]alla revoca dei privilegi di 12 amministratori[/B]. La vicepresidente ha spiegato che si è deciso di agire in modo più rapido contro gli infiltrati durante l’estate in seguito a[B][I] “serie minacce”[/I] per la sicurezza[/B] dei volontari. Parte di questo problema erano i contenuti legati a [B]Hong Kong[/B], intorno ai quali ultimamente era nato un conflitto tra i moderatori di Wikipedia. Secondo l[I]’Hong Kong Free Press[/I] gli editori cinesi spingevano [I]“per l’uso dei media statali cinesi come fonti di notizie affidabili”[/I] negli articoli di Wikipedia soprattutto dopo la chiusura di un importante giornale indipendente. Alcuni utenti di Hong Kong [B]non si sono più sentiti sicuri[/B] nel commentare articoli a sfondo politico. Temendo che la loro identità fosse rivelata si sono rivolti al team [B]Trust and Safety di Wikipedia[/B]. Wikimedia è intervenuta anche settimane prima per evitare che alcuni suoi utenti [B]potessero essere sfruttati da qualcuno[/B] interessato a manipolare le notizie. Per questo aveva bloccato in Cina, con successo, l’accesso alle informazioni di identificazione personale. La vicepresidente di Wikimedia nella sua nota ha ricordato gli sforzi che la fondazione sta facendo [B]contro le fake news[/B], per contrastare le quali ha da poco istituito un team dedicato. Dennis ha ricordato che se la fondazione dispone di informazioni credibili su volontari che non interagiscono[I] “in buona fede”,[/I] questi verranno bannati. Rivolgendosi [B]ai 4.000 editori della comunità cinese[/B] di Wikipedia, ha assicurato però di [I]“non volere”[/I] con queste misure [I]“scoraggiare e distruggere gli sforzi degli utenti in buona fede in Cina che hanno lavorato così duramente per lottare per la conoscenza gratuita e aperta”[/I]. The post [URL='https://www.wired.it/internet/web/2021/09/16/wikipedia-denuncia-infiltrazioni-filo-cinesi-tra-i-suoi-moderatori/']Wikipedia denuncia infiltrazioni dalla Cina tra i suoi moderatori[/URL] appeared first on [URL='https://www.wired.it']Wired[/URL]. [url="https://www.wired.it/internet/web/2021/09/16/wikipedia-denuncia-infiltrazioni-filo-cinesi-tra-i-suoi-moderatori/"]Link originale...[/url] [/QUOTE]
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