Wired Italia L’inchiesta su Pegasus ha trovato conferme su WhatsApp

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Pegasus Whatsapp

Foto: via Unsplash

Il capo di WhatsApp, Will Cathcart ha affermato in un’intervista al Guardian che i risultati della nuova indagine sullo spyware Pegasus dell’azienda israeliana Nso, coincidono con quello che l’app ha rilevato dopo un attacco ad alcuni suoi utenti nel 2019 con lo stesso malware.

Cathcart ha anche messo in dubbio la reazione di Nso all’inchiesta, secondo cui l’elenco con migliaia di numeri di telefono trapelato – e su cui si basano le accusa – è un’esagerazione. Il capo di Whatsapp ha sottolineando invece che la violazione della sua app ha preso di mira 1.400 persone in due settimane, sfruttando una vulnerabilità della piattaforma.

L’hack di Whatsapp del 2019 ha colpito alti funzionari di governo di tutto il mondo, compresi membri della sicurezza nazionale di Paesi alleati degli Stati Uniti. Questo incidente ha spinto WhatsApp e Facebook, a citare in giudizio Nso lo stesso anno. Tramite il suo software sarebbero stati presi di mira avvocati, giornalisti, attivisti per i diritti umani, dissidenti politici e diplomatici.

Pegasus è uno spyware estremamente facile da installare e infetta i telefoni tramite un clic su un collegamento o anche senza bisogna di alcuna azione da parte dell’obiettivo. Una volta violato un sistema può estrarre foto, video e chat, ma può anche attivare il registratore o la fotocamera del dispositivo per sorvegliare il suo possessore.

L’inchiesta pubblicata la scorsa fine settimana evidenzia che Pegasus sia stato usato in molti Paesi per spiare giornalisti, attivisti e politici. In alcuni telefoni sono state trovate tracce del passaggio dello spyware.

Cathcart ha affermato che il resoconto dell’indagine, che è stata condotta da un consorzio di 17 organizzazioni di media, è “molto coerente” con ciò che WhatsApp ha negato nel 2019. Il dirigente ha anche chiesto una maggiore responsabilità agli sviluppatori di spyware.

Da quello che afferma Nso, i suoi clienti, che non cita, sono 60 agenzie di intelligence, militari e forze dell’ordine in 40 paesi e sono autorizzati a utilizzare Pegasus solo per prevenire e indagare su crimini e antiterrorismo.

In risposta ai commenti di Cathcart, un portavoce della Nso ha detto al Guardian che l’azienda mira a creare un mondo più sicuro. Nso ha anche invitato sarcasticamente il direttore esecutivo di Whatsapp a condividere idee alternative per consentire alle forze dell’ordine di rilevare e prevenire legalmente atti di pedofilia, terrorismo e criminalità sulle piattaforme con crittografia end-to-end.

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