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La società israeliana Nso ha bloccato l’utilizzo del suo spyware Pegasus da parte di alcuni clienti e sta indagando sulle segnalazioni di uso improprio, secondo quanto ha riportato il network di radio e sito di notizie americano Npr. “C’è un’indagine su alcuni clienti. Alcuni di questi clienti sono stati temporaneamente sospesi”, ha detto una fonte anonima dentro Nso a Npr a condizione di anonimato.
Nei giorni scorsi è emerso che l’azienda negli ultimi anni aveva bloccato l’utilizzo del malware a cinque governi dopo aver condotto una “verifica sui diritti umani”. Secondo il Washington Post i clienti sospesi erano l’Arabia Saudita, Dubai negli Emirati Arabi Uniti e alcune agenzie pubbliche in Messico. Il blocco si è ora esteso ad altri utilizzatori, ancora sconosciuti.
Queste rivelazioni seguono le pressioni ricevute da Nso dopo la pubblicazione del Progetto Pegasus, un’indagine condotta da 17 diversi media sull’uso improprio del malware per controllare i telefoni di politici, giornalisti e attivisti di mezzo mondo. L’inchiesta è stata coordinata da Amnesty International.
Nso ha sempre affermato di vendere lo spyware ad agenzie di intelligence e di polizia per combattere crimini come il terrorismo. I clienti ufficiali di Nso sono 60 in 40 Paesi, ma da quanto è emerso alcuni di questi sono noti per la sorveglianza dei propri cittadini.
Anche il governo israeliano ha subito pressioni per regolamentare maggiormente la vendita di queste tecnologie ad altri Paesi. Funzionari israeliani hanno visitato mercoledì l’ufficio di Nso a Herzliya, vicino a Tel Aviv, “per valutare le accuse sollevate nei confronti della compagnia”, ha detto il ministero della Difesa in una nota.
Come scrive il sito 9To5Mac, Nso ha finora “adottato posizioni contraddittorie”, da un lato affermando “di non avere modo di sapere come viene utilizzato il suo software”, ma dall’altro “negando che sia stato utilizzato nei casi citati da Amnesty”.
Riguardo all’indagine interna in corso nell’azienda, Nso ha verificato alcuni dei numeri di telefono di persone segnalate come potenziali bersagli del suo malware. In “quasi tutto ciò che abbiamo controllato, non abbiamo trovato alcun collegamento con Pegasus”, ha detto a Npr il dipendente anonimo, rifiutandosi però di approfondire il potenziale uso improprio che Nso potrebbe aver scoperto.
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