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Attualità - Internet
Diversi siti media mainstream sono stati sommersi da contenuti porno, ma c’è una spiegazione
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<blockquote data-quote="Tommaso Meo" data-source="post: 290"><p><img src="https://images.wired.it/wp-content/uploads/2021/07/23115908/uriel-sc-11KDtiUWRq4-unsplash.jpg" alt="siti notizie porno" class="fr-fic fr-dii fr-draggable " style="" /></p><p>(foto: Unsplash)</p><p></p><p>Come è successo che pagine web del <em>New York</em> magazine, del <em>Washington Post</em>, dell’<em>HuffPo</em> e di altri media siano state sommerse ieri da banner pornografici? Tutta <strong>colpa di un dominio defunto</strong>, quello della piattaforma video VidMe, secondo quanto scrive <a href="https://www.vice.com/en/article/qj8xz3/a-defunct-video-hosting-site-is-flooding-normal-websites-with-hardcore-porn" target="_blank"><em>Vice</em></a>. Il sito di hosting, che cercava di diventare un concorrente di YouTube, ha cessato l’attività nel 2017 e il suo dominio è scaduto di recente.</p><p></p><p>Ad acquistarlo è stata però <strong>una società di pornografia</strong>, chiamata 5 Star Porn Hd, ed ecco che su diversi siti di media gli utenti hanno visto comparire porno hardcore come contenuti incorporati. La stranezza è stata notata per primo dall’utente Twitter @dox_gay, che ha fornito anche diversi esempi.</p><p></p><p></p><p></p><p></p><p>Sembra insomma che qualsiasi pagina che aveva embeddato un video di vid.me ora <strong>reindirizzi alla home page di 5 Star Porn HD</strong>. Anche il sito vid.me reindirizza lì. Sull’Huffington Post, un articolo su Martin Shkreli bandito da Twitter è arricchito da video intitolati<em> “Getting Into Porsha’s Ass”</em> e <em>“Why Don’t We Tag Team Your GF?”</em>, ma questo è solo un esempio tra i tanti. Ora tocca ai siti disabilitare questi collegamenti.</p><p></p><p>Quello che è successo è un esempio molto estremo di<em> link rot</em> – o di <strong>collegamento interrotto</strong> – che è ciò che accade quando i contenuti o le immagini online vengono eliminati o interrotti, e i link non rimandano più ai loro obiettivi originali.</p><p></p><p>La maggior parte delle piattaforme di social media ha consentito <strong>l’incorporamento dei propri contenuti</strong>. Twitter ha attivato gli incorporamenti nel 2012 e anche Facebook, Snapchat, YouTube e Instagram consentono anche alcune versioni di incorporamenti. Reddit ha <a href="https://www.reddit.com/wiki/embeds" target="_blank">un’opzione</a> che consente agli utenti di cancellare i contenuti incorporati se il post viene modificato.</p><p></p><p>The post <a href="https://www.wired.it/internet/web/2021/07/23/siti-giornali-ad-porno-spiegazione/" target="_blank">Diversi siti media mainstream sono stati sommersi da contenuti porno, ma c’è una spiegazione</a> appeared first on <a href="https://www.wired.it" target="_blank">Wired</a>.</p><p></p><p><a href="https://www.wired.it/internet/web/2021/07/23/siti-giornali-ad-porno-spiegazione/" target="_blank">Link originale...</a></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Tommaso Meo, post: 290"] [IMG alt="siti notizie porno"]https://images.wired.it/wp-content/uploads/2021/07/23115908/uriel-sc-11KDtiUWRq4-unsplash.jpg[/IMG] (foto: Unsplash) Come è successo che pagine web del [I]New York[/I] magazine, del [I]Washington Post[/I], dell’[I]HuffPo[/I] e di altri media siano state sommerse ieri da banner pornografici? Tutta [B]colpa di un dominio defunto[/B], quello della piattaforma video VidMe, secondo quanto scrive [URL='https://www.vice.com/en/article/qj8xz3/a-defunct-video-hosting-site-is-flooding-normal-websites-with-hardcore-porn'][I]Vice[/I][/URL]. Il sito di hosting, che cercava di diventare un concorrente di YouTube, ha cessato l’attività nel 2017 e il suo dominio è scaduto di recente. Ad acquistarlo è stata però [B]una società di pornografia[/B], chiamata 5 Star Porn Hd, ed ecco che su diversi siti di media gli utenti hanno visto comparire porno hardcore come contenuti incorporati. La stranezza è stata notata per primo dall’utente Twitter @dox_gay, che ha fornito anche diversi esempi. Sembra insomma che qualsiasi pagina che aveva embeddato un video di vid.me ora [B]reindirizzi alla home page di 5 Star Porn HD[/B]. Anche il sito vid.me reindirizza lì. Sull’Huffington Post, un articolo su Martin Shkreli bandito da Twitter è arricchito da video intitolati[I] “Getting Into Porsha’s Ass”[/I] e [I]“Why Don’t We Tag Team Your GF?”[/I], ma questo è solo un esempio tra i tanti. Ora tocca ai siti disabilitare questi collegamenti. Quello che è successo è un esempio molto estremo di[I] link rot[/I] – o di [B]collegamento interrotto[/B] – che è ciò che accade quando i contenuti o le immagini online vengono eliminati o interrotti, e i link non rimandano più ai loro obiettivi originali. La maggior parte delle piattaforme di social media ha consentito [B]l’incorporamento dei propri contenuti[/B]. Twitter ha attivato gli incorporamenti nel 2012 e anche Facebook, Snapchat, YouTube e Instagram consentono anche alcune versioni di incorporamenti. Reddit ha [URL='https://www.reddit.com/wiki/embeds']un’opzione[/URL] che consente agli utenti di cancellare i contenuti incorporati se il post viene modificato. The post [URL='https://www.wired.it/internet/web/2021/07/23/siti-giornali-ad-porno-spiegazione/']Diversi siti media mainstream sono stati sommersi da contenuti porno, ma c’è una spiegazione[/URL] appeared first on [URL='https://www.wired.it']Wired[/URL]. [url="https://www.wired.it/internet/web/2021/07/23/siti-giornali-ad-porno-spiegazione/"]Link originale...[/url] [/QUOTE]
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