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Attualità - Internet
Cosa sappiamo del data breach subìto da Tim
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<blockquote data-quote="Raffaele Angius e Luca Zorloni" data-source="post: 364"><p><img src="https://images.wired.it/wp-content/uploads/2020/08/26111420/GettyImages-1145827093.jpg" alt="" class="fr-fic fr-dii fr-draggable " style="" /></p><p>Tim (Miguel Medina Afp/via Getty Images)</p><p></p><p>In seguito a un’<strong>intrusione</strong> <strong>non autorizzata</strong> nei suoi sistemi, <strong>Tim ha revocato</strong> <strong>le password </strong>di un <strong>numero imprecisato di clienti</strong>, invitandoli a <strong>cambiare le credenziali di accesso</strong> dell’area riservata <strong>MyTim</strong>. Il principale operatore della telefonia mobile italiana ha inviato le notifiche a partire dal<strong> 24 agosto </strong>e ha proseguito il giorno successivo. <em>“Gentile cliente, desideriamo informarti che, a fronte delle attività di controllo di sicurezza sui nostri sistemi, sono state rilevate attività anomale, svolte da parte di <strong>soggetti terzi ignoti</strong>, che potrebbero <strong>mettere a rischio la riservatezza</strong> delle tue credenziali di accesso a MyTim </em>– si legge nella comunicazione -. <em>Per tua tutela e per garantire la sicurezza delle tue informazioni, stiamo provvedendo a <strong>disabilitare in via precauzionale le tue credenziali</strong> MyTim, utilizzate anche per l’accesso ad alcuni servizi Tim correlati (Tim Party, Tim Personal), rendendo obbligatorio il cambio password al primo accesso all’area privata MyTim”</em>.</p><p><a href="https://www.wired.it/internet/web/2021/02/15/wiredleaks-come-fare-segnalazioni-anonime/" target="_blank"><img src="https://images.wired.it/wp-content/uploads/2021/02/10162754/Wired_leaks_600x100.jpg" alt="WiredLeaks banner" class="fr-fic fr-dii fr-draggable " style="" /></a></p><p></p><p>Il<strong><em> data breach</em></strong> riguarderebbe <strong>anagrafiche e credenziali di accesso </strong>di un <strong>numero imprecisato di clienti attuali</strong>. E anche di <strong>ex utenti</strong>, come <em>Wired </em>ha potuto accertare in alcuni casi. L’azienda ha precisato in una nota ufficiale che <em>“i dati coinvolti</em> <em>non contengono informazioni che possano abilitare funzioni di pagamento”</em>. L’operatore ha subito fatto denuncia alla <strong>Polizia postale</strong> e, come previsto dal <a href="https://www.wired.it/topic/gdpr/" target="_blank">regolamento europeo per la protezione dei dati personali</a> (Gdpr), all’Autorità garante della privacy, la quale dovrà valutare <strong>eventuali responsabilità </strong>di Tim, che si ritiene <strong>parte lesa</strong>, nei processi di messa in sicurezza delle informazioni dei clienti.</p><p></p><p>Contattata da <em>Wired</em>, l’azienda ha confermato <em>“di aver registrato un’attività non autorizzata su dati di utenze di alcuni clienti”</em> e di aver adottato tutte le <strong>misure necessarie per </strong><em><strong>“interrompere questa attività</strong> ed evitare che si ripeta, informando le autorità competenti ed i clienti interessati”</em>. A quanto apprende <em>Wired </em>da fonti confidenziali, la compagnia di telecomunicazioni avrebbe rilevato anomalie che hanno poi portato alla scoperta del <em>data breach</em> <strong>dopo Ferragosto</strong>. Immediatamente sono scattate le indagini e non si esclude che l’intrusione possa essere avvenuta <strong>dall’interno </strong>e non in seguito a un attacco informatico, sapendo come muoversi per arrivare alle anagrafiche degli utenti. Due fonti indipendenti tra loro riferiscono che i sistemi gestiti dall’operatore e coinvolti nel furto di dati sono le vecchie interfacce dell’<strong>assistenza tecnica del 187 </strong>e quella <strong>business del 191</strong>, che erano state dismesse.</p><p></p><h3><strong>L’operazione<em> Data room</em> nel 2020</strong></h3><p></p><p>A febbraio del 2020 una denuncia partita proprio da Tim – e non collegata a questa nuova segnalazione – a seguito della scoperta di attività anomale nei propri sistemi informatici ha permesso alla Polizia postale di scoperchiare un <strong>business illegale di dati</strong> <strong>dei clienti delle compagnia telefoniche.</strong> Alcuni dipendenti infedeli sottraevano pacchetti di dati degli utenti e <a href="https://www.wired.it/internet/regole/2021/04/08/registro-pubblico-opposizioni-dati-telemarketing/" target="_blank">li rivendevano ai gestori di call center</a>, i quali tentavano di sfruttare eventuali disservizi per piazzare il contratto con un altro operatore, del tutto estraneo ai fatti, e guadagnare sulle commissioni. <strong>Fino a 400 euro </strong><a href="https://www.wired.it/internet/tlc/2020/06/27/dati-call-center-inchiesta/" target="_blank">per ogni nuovo contratto firmato.</a></p><p></p><p>L’operazione <em><strong>Data room</strong></em>, <a href="https://www.wired.it/internet/tlc/2020/06/26/dati-tim-furto/" target="_blank">coordinata dalla Procura di Roma</a>, a giugno dell’anno scorso ha portato <strong>a 20 misure cautelari </strong>per bloccare il meccanismo che aveva portato ad accumulare fino a <strong>1,2 milioni di record</strong>, del valore di 3,4 centesimi l’uno. <em>“I dati relativi alla gestione tecnica dell’utenza, da sempre hanno sul mercato un grande valore economico (si pensi alle informazioni relative alle segnalazioni di guasto) e possono consentire l’attuazione di pratiche commerciali aggressive, volte al procacciamento di clientela, magari predisposta alla portabilità proprio in ragione di problematiche varie, segnalate e presenti all’interno delle data room”</em>, spiegava all’epoca un comunicato della Polizia postale. Dopo l’ultima intrusione rilevata da Tim nei giorni scorsi, a quanto apprende <em>Wired</em>, <strong>non sono stati rilevati picchi di attività di telemarketing</strong> sulle utenze coinvolte nel <em>data breach</em>.</p><p></p><p>The post <a href="https://www.wired.it/internet/tlc/2021/08/26/tim-data-breach-mytim-187/" target="_blank">Cosa sappiamo del data breach subìto da Tim</a> appeared first on <a href="https://www.wired.it" target="_blank">Wired</a>.</p><p></p><p><a href="https://www.wired.it/internet/tlc/2021/08/26/tim-data-breach-mytim-187/" target="_blank">Link originale...</a></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Raffaele Angius e Luca Zorloni, post: 364"] [IMG]https://images.wired.it/wp-content/uploads/2020/08/26111420/GettyImages-1145827093.jpg[/IMG] Tim (Miguel Medina Afp/via Getty Images) In seguito a un’[B]intrusione[/B] [B]non autorizzata[/B] nei suoi sistemi, [B]Tim ha revocato[/B] [B]le password [/B]di un [B]numero imprecisato di clienti[/B], invitandoli a [B]cambiare le credenziali di accesso[/B] dell’area riservata [B]MyTim[/B]. Il principale operatore della telefonia mobile italiana ha inviato le notifiche a partire dal[B] 24 agosto [/B]e ha proseguito il giorno successivo. [I]“Gentile cliente, desideriamo informarti che, a fronte delle attività di controllo di sicurezza sui nostri sistemi, sono state rilevate attività anomale, svolte da parte di [B]soggetti terzi ignoti[/B], che potrebbero [B]mettere a rischio la riservatezza[/B] delle tue credenziali di accesso a MyTim [/I]– si legge nella comunicazione -. [I]Per tua tutela e per garantire la sicurezza delle tue informazioni, stiamo provvedendo a [B]disabilitare in via precauzionale le tue credenziali[/B] MyTim, utilizzate anche per l’accesso ad alcuni servizi Tim correlati (Tim Party, Tim Personal), rendendo obbligatorio il cambio password al primo accesso all’area privata MyTim”[/I]. [URL='https://www.wired.it/internet/web/2021/02/15/wiredleaks-come-fare-segnalazioni-anonime/'][IMG alt="WiredLeaks banner"]https://images.wired.it/wp-content/uploads/2021/02/10162754/Wired_leaks_600x100.jpg[/IMG][/URL] Il[B][I] data breach[/I][/B] riguarderebbe [B]anagrafiche e credenziali di accesso [/B]di un [B]numero imprecisato di clienti attuali[/B]. E anche di [B]ex utenti[/B], come [I]Wired [/I]ha potuto accertare in alcuni casi. L’azienda ha precisato in una nota ufficiale che [I]“i dati coinvolti[/I] [I]non contengono informazioni che possano abilitare funzioni di pagamento”[/I]. L’operatore ha subito fatto denuncia alla [B]Polizia postale[/B] e, come previsto dal [URL='https://www.wired.it/topic/gdpr/']regolamento europeo per la protezione dei dati personali[/URL] (Gdpr), all’Autorità garante della privacy, la quale dovrà valutare [B]eventuali responsabilità [/B]di Tim, che si ritiene [B]parte lesa[/B], nei processi di messa in sicurezza delle informazioni dei clienti. Contattata da [I]Wired[/I], l’azienda ha confermato [I]“di aver registrato un’attività non autorizzata su dati di utenze di alcuni clienti”[/I] e di aver adottato tutte le [B]misure necessarie per [/B][I][B]“interrompere questa attività[/B] ed evitare che si ripeta, informando le autorità competenti ed i clienti interessati”[/I]. A quanto apprende [I]Wired [/I]da fonti confidenziali, la compagnia di telecomunicazioni avrebbe rilevato anomalie che hanno poi portato alla scoperta del [I]data breach[/I] [B]dopo Ferragosto[/B]. Immediatamente sono scattate le indagini e non si esclude che l’intrusione possa essere avvenuta [B]dall’interno [/B]e non in seguito a un attacco informatico, sapendo come muoversi per arrivare alle anagrafiche degli utenti. Due fonti indipendenti tra loro riferiscono che i sistemi gestiti dall’operatore e coinvolti nel furto di dati sono le vecchie interfacce dell’[B]assistenza tecnica del 187 [/B]e quella [B]business del 191[/B], che erano state dismesse. [HEADING=2][B]L’operazione[I] Data room[/I] nel 2020[/B][/HEADING] A febbraio del 2020 una denuncia partita proprio da Tim – e non collegata a questa nuova segnalazione – a seguito della scoperta di attività anomale nei propri sistemi informatici ha permesso alla Polizia postale di scoperchiare un [B]business illegale di dati[/B] [B]dei clienti delle compagnia telefoniche.[/B] Alcuni dipendenti infedeli sottraevano pacchetti di dati degli utenti e [URL='https://www.wired.it/internet/regole/2021/04/08/registro-pubblico-opposizioni-dati-telemarketing/']li rivendevano ai gestori di call center[/URL], i quali tentavano di sfruttare eventuali disservizi per piazzare il contratto con un altro operatore, del tutto estraneo ai fatti, e guadagnare sulle commissioni. [B]Fino a 400 euro [/B][URL='https://www.wired.it/internet/tlc/2020/06/27/dati-call-center-inchiesta/']per ogni nuovo contratto firmato.[/URL] L’operazione [I][B]Data room[/B][/I], [URL='https://www.wired.it/internet/tlc/2020/06/26/dati-tim-furto/']coordinata dalla Procura di Roma[/URL], a giugno dell’anno scorso ha portato [B]a 20 misure cautelari [/B]per bloccare il meccanismo che aveva portato ad accumulare fino a [B]1,2 milioni di record[/B], del valore di 3,4 centesimi l’uno. [I]“I dati relativi alla gestione tecnica dell’utenza, da sempre hanno sul mercato un grande valore economico (si pensi alle informazioni relative alle segnalazioni di guasto) e possono consentire l’attuazione di pratiche commerciali aggressive, volte al procacciamento di clientela, magari predisposta alla portabilità proprio in ragione di problematiche varie, segnalate e presenti all’interno delle data room”[/I], spiegava all’epoca un comunicato della Polizia postale. Dopo l’ultima intrusione rilevata da Tim nei giorni scorsi, a quanto apprende [I]Wired[/I], [B]non sono stati rilevati picchi di attività di telemarketing[/B] sulle utenze coinvolte nel [I]data breach[/I]. The post [URL='https://www.wired.it/internet/tlc/2021/08/26/tim-data-breach-mytim-187/']Cosa sappiamo del data breach subìto da Tim[/URL] appeared first on [URL='https://www.wired.it']Wired[/URL]. [url="https://www.wired.it/internet/tlc/2021/08/26/tim-data-breach-mytim-187/"]Link originale...[/url] [/QUOTE]
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