Cerca
Cerca solo i titoli
Da:
Cerca solo i titoli
Da:
Forum
Nuovi messaggi
All threads
Latest threads
New posts
Trending threads
Trending
Cerca nel forum
Media
New media
New comments
Search media
Risorse
Latest reviews
Cerca risorse
Entra
Registrati
Cerca
Cerca solo i titoli
Da:
Cerca solo i titoli
Da:
Menu
Install the app
Install
Rispondi alla discussione
Benvenuto/a nella nostra community!
Vuoi far parte delle nostre discussioni? Unisciti ora!
Iscriviti
Forum
Sezione Principale
Attualità - Internet
27 applicazioni a tema lgbt+ sono state rimosse dall’App Store cinese
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza si prega di attivare JavaScript sul suo browser.
You are using an out of date browser. It may not display this or other websites correctly.
You should upgrade or use an
alternative browser
.
Messaggio
<blockquote data-quote="Tommaso Meo" data-source="post: 106"><p><img src="https://images.wired.it/wp-content/uploads/2021/06/16133920/kyle-hinkson-MWe3Z5vSqeg-unsplash.jpg" alt="Pride Lgbt+" class="fr-fic fr-dii fr-draggable " style="" /></p><p>(foto: Unsplash)</p><p></p><p>Dall’App store cinese <strong>sono sparite 27 applicazioni</strong> legate alla comunità lgbt+. A rivelarlo è <a href="https://www.fightforthefuture.org/news/2021-06-14-apple-is-enabling-censorship-of-lgbtq-apps-in-152/" target="_blank">un rapporto</a> uscito lunedì e frutto di una ricerca congiunta da parte Fight for the Future, un gruppo di difesa dei diritti digitali con sede negli Stati Uniti, e GreatFire, con sede in Cina. C’è di mezzo la censura o bisogna cercare altre spiegazioni?</p><p></p><p>Da quanto emerge questa scomparsa sarebbe dovuta all’<strong>insieme di due fattori</strong>: la volontà di Apple di soddisfare la richiesta del governo cinese e dal timore degli sviluppatori delle applicazioni che hanno scelto, in modo preventivo, di non renderle disponibili in Cina.</p><p></p><p>Il rapporto, che estende la sua ricerca a 152 paesi del mondo, ha notato che solo l’Arabia Saudita, è davanti alla Cina per app lgbt+ non disponbili nel proprio App store, con 28. Nella monarchia del Golfo, però, <strong>l’omosessualità è criminalizzata</strong>, a differenza della Cina.</p><p></p><p>Secondo Evan Greer, direttrice di Fight for the Future, e <strong>musicista e scrittrice transgender</strong> di Boston <em>“Apple sta usando bandiere arcobaleno nelle sue operazioni di marketing negli Stati Uniti, ma nel frattempo sta aiutando attivamente i governi di tutto il mondo a isolare, mettere a tacere e opprimere le persone lgbt+”</em>.</p><p></p><p>Un’app non disponibile in un paese non significa necessariamente che Apple l’abbia censurata. Potrebbe essere stato lo sviluppatore a decidere di non renderlo disponibile in quel paese <strong>temendo che possa causare problemi</strong> e mettere nei guai l’intera app, anche in altri stati.</p><p></p><p>Un portavoce di Apple ha dichiarato a <a href="https://www.protocol.com/china/china-app-store-lgbtq-censorship" target="_blank">Protocol</a> che <strong>Apple non ha rimosso le app</strong> lgbt+ citate nel rapporto come non disponibili in Cina. Il portavoce ha confermato che i proprietari delle app spesso prendono consapevolmente la decisione di non rendere la loro app disponibile in determinati paesi.</p><p></p><p>Benjamin Ismail, direttore della campagna e dell’advocacy di GreatFire e coordinatore del progetto Apple Censorship, ha spiegato che la loro ricerca non ha contato le app rimosse dai loro sviluppatori ma ha aggiunto che <strong>è molto più probabile</strong> che sia stata Apple a decidere di rimuovere le app.</p><p></p><p><em>“I pochi sviluppatori che hanno parlato con noi ci hanno detto che quando hanno saputo che l’app non era disponibile, non hanno provato a discuterne con Apple, pensando che <strong>non sarebbe cambiato nulla</strong>”</em>, ha detto Ismail.</p><p></p><p>The post <a href="https://www.wired.it/internet/web/2021/06/16/applicazioni-lgbtq-rimosse-app-store-cina/" target="_blank">27 applicazioni a tema lgbt+ sono state rimosse dall’App Store cinese</a> appeared first on <a href="https://www.wired.it" target="_blank">Wired</a>.</p><p></p><p><a href="https://www.wired.it/internet/web/2021/06/16/applicazioni-lgbtq-rimosse-app-store-cina/" target="_blank">Link originale...</a></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Tommaso Meo, post: 106"] [IMG alt="Pride Lgbt+"]https://images.wired.it/wp-content/uploads/2021/06/16133920/kyle-hinkson-MWe3Z5vSqeg-unsplash.jpg[/IMG] (foto: Unsplash) Dall’App store cinese [B]sono sparite 27 applicazioni[/B] legate alla comunità lgbt+. A rivelarlo è [URL='https://www.fightforthefuture.org/news/2021-06-14-apple-is-enabling-censorship-of-lgbtq-apps-in-152/']un rapporto[/URL] uscito lunedì e frutto di una ricerca congiunta da parte Fight for the Future, un gruppo di difesa dei diritti digitali con sede negli Stati Uniti, e GreatFire, con sede in Cina. C’è di mezzo la censura o bisogna cercare altre spiegazioni? Da quanto emerge questa scomparsa sarebbe dovuta all’[B]insieme di due fattori[/B]: la volontà di Apple di soddisfare la richiesta del governo cinese e dal timore degli sviluppatori delle applicazioni che hanno scelto, in modo preventivo, di non renderle disponibili in Cina. Il rapporto, che estende la sua ricerca a 152 paesi del mondo, ha notato che solo l’Arabia Saudita, è davanti alla Cina per app lgbt+ non disponbili nel proprio App store, con 28. Nella monarchia del Golfo, però, [B]l’omosessualità è criminalizzata[/B], a differenza della Cina. Secondo Evan Greer, direttrice di Fight for the Future, e [B]musicista e scrittrice transgender[/B] di Boston [I]“Apple sta usando bandiere arcobaleno nelle sue operazioni di marketing negli Stati Uniti, ma nel frattempo sta aiutando attivamente i governi di tutto il mondo a isolare, mettere a tacere e opprimere le persone lgbt+”[/I]. Un’app non disponibile in un paese non significa necessariamente che Apple l’abbia censurata. Potrebbe essere stato lo sviluppatore a decidere di non renderlo disponibile in quel paese [B]temendo che possa causare problemi[/B] e mettere nei guai l’intera app, anche in altri stati. Un portavoce di Apple ha dichiarato a [URL='https://www.protocol.com/china/china-app-store-lgbtq-censorship']Protocol[/URL] che [B]Apple non ha rimosso le app[/B] lgbt+ citate nel rapporto come non disponibili in Cina. Il portavoce ha confermato che i proprietari delle app spesso prendono consapevolmente la decisione di non rendere la loro app disponibile in determinati paesi. Benjamin Ismail, direttore della campagna e dell’advocacy di GreatFire e coordinatore del progetto Apple Censorship, ha spiegato che la loro ricerca non ha contato le app rimosse dai loro sviluppatori ma ha aggiunto che [B]è molto più probabile[/B] che sia stata Apple a decidere di rimuovere le app. [I]“I pochi sviluppatori che hanno parlato con noi ci hanno detto che quando hanno saputo che l’app non era disponibile, non hanno provato a discuterne con Apple, pensando che [B]non sarebbe cambiato nulla[/B]”[/I], ha detto Ismail. The post [URL='https://www.wired.it/internet/web/2021/06/16/applicazioni-lgbtq-rimosse-app-store-cina/']27 applicazioni a tema lgbt+ sono state rimosse dall’App Store cinese[/URL] appeared first on [URL='https://www.wired.it']Wired[/URL]. [url="https://www.wired.it/internet/web/2021/06/16/applicazioni-lgbtq-rimosse-app-store-cina/"]Link originale...[/url] [/QUOTE]
Inserisci citazione...
Verifica
Pubblica risposta
Top
Bottom
This site uses cookies. By continuing to use this site, you are agreeing to our use of cookies.
Accetto
Leggi altro....