Wired Italia YouTube Music supera i 50 milioni di abbonati e continua a crescere

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YouTube Music

Foto: via Unsplash

YouTube sta finalmente riuscendo a sfondare nel mercato dei servizi di musica a pagamento. La piattaforma di proprietà di Google ha annunciato di avere superato il traguardo di 50 milioni di abbonati.

Questa cifra include gli abbonamenti a YouTube Music Premium e al più ampio servizio YouTube Premium che permette di vedere i video senza pubblicità. Inoltre, vengono contati anche gli abbonati ancora in prova. YouTube non ha però ancora condiviso le entrate che derivano da queste subscription che costano rispettivamente 10 e 12 euro.

Anche se Spotify rimane il primo servizio di musica a pagamento con ampio margine, YouTube è quello in più rapida crescita al mondo, secondo Midia Research. Basti pensare che solo un anno fa il servizio contava 20 milioni di utenti in meno rispetto ad oggi. Facendo un rapido calcolo risulta che YouTube Music ha aggiunto circa 1,8 milioni di abbonati al mese da ottobre e ora ha circa l’8% degli abbonati a livello mondiale.

Spotify ha riferito di aver raggiunto 165 milioni di abbonati nel secondo trimestre di quest’anno, mentre Apple e Amazon ne avevano rispettivamente 78 milioni e 63 milioni alla fine del primo trimestre, secondo le stime di Midia. La differenza con YouTube Music è che tutti questi servizi sono nati prima: Spotify è stato lanciato nel 2008, Apple Music nel 2015 e Amazon Music Unlimited nel 2016.

Il maggior artefice del cambio di rotta è Lyor Cohen, dirigente discografico di lunga data che ha lavorato con artisti come Kanye West e conosce bene il mondo della musica. Cohen ha iniziato a lavorare per YouTube 5 anni fa. Grazie a Cohen, YouTube ha cercato di rafforzare i suoi strumenti promozionali, ospitando anteprime live dei video degli artisti e stringendo accordi con le etichette discografiche.

YouTube Music non ha avuto un grande successo per i primi 10 mesi dal lancio, a metà 2018. Ora le cose stanno andando molto bene, soprattutto per quanto riguarda i mercati discografici emergenti, come racconta Robert Kyncl, chief business officer di YouTube, che ha sottolineato la rapidità della crescita in quei contesti. Lo stesso ha fatto Cohen, che nella sua newsletter ha scritto di notare “una crescita impressionante in paesi come la Corea del Sud, l’India, il Giappone, la Russia e il Brasile”.

Cohen ha aggiunto che YouTube Music non vuole “togliere il piede dall’acceleratore” e che sta investendo in nuove funzionalità e vantaggi per i membri. Spotify e gli altri sono avvisati.

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