Wired Italia Greg Newby al Wired Next Fest: Project Gutenberg torna disponibile in Germania

  • Autore discussione Gianluca Dotti
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Greg Newby al Wired Next Fest 2021

Greg Newby al Wired Next Fest 2021 (foto: Wired)

Una notizia positiva per la distribuzione della cultura online. Il Progetto Gutenberg, che da cinquant’anni rende disponibili online gratuitamente migliaia e migliaia di libri non soggetti ai vincoli del copyright, non è più sotto sequestro in Germania. Per i cittadini tedeschi tornerà quindi disponibile a breve, grosso modo tra un paio di settimane: a darne notizia in anteprima assoluta, durante la giornata conclusiva del Wired Next Fest 2021, è stato Greg Newby, direttore della Project Gutenberg Literary Archive Foundation (Pglaf).

Oggetto della discordia con la giustizia tedesca, che aveva determinato un blocco all’accesso attivo ormai da lunghissimo tempo, erano 18 volumi digitalizzati non più soggetti al diritto d’autore secondo la normativa statunitense (dove il Progetto Gutenberg ha formalmente sede), ma ancora protetti da copyright secondo le leggi tedesche. E quei pochi libri hanno determinato un lungo iter giudiziario, al termine del quale il Progetto Gutenberg è stato ritenuto colpevole e quindi sospeso.

Ora, però, è stato raggiunto un accordo di compromesso: “Posso dire in anteprima assoluta che abbiamo trovato il modo di fare cessare il blocco, e che il Progetto Gutenberg sarà di nuovo online in Germania – ha detto Newby -. Quei 18 libri della discordia continueranno a non essere raggiungibili, ma è stato siglato un accordo per aprire tutto il resto. Saremo operativi appena terminate alcune verifiche tecniche per assicurare che davvero i libri bloccati siano irraggiungibili a chi si collega dalla Germania”.

Greg Newby al Wired Next Fest 2021

Greg Newby al Wired Next Fest 2021 (foto: Wired)

Insomma, un’ottima notizia proprio quanto il Progetto Gutenberg sta celebrando il suo primo mezzo secolo di vita, dopo essere iniziato appena un paio d’anni dopo la creazione di Arpanet. Cinquant’anni in cui internet stessa è profondamente cambiata, e si sono anche affermati nuovi formati digitali e modalità di consultazione dei testi. “La distribuzione di contenuti gratuiti è una delle missioni originali di internet – ha aggiunto Newby -. Ma alcune delle idee fondanti del web sono state travisate e distorte: ancora a metà degli anni Novanta c’era l’idea era che internet fosse un luogo per contenuti gratuiti e per la comunicazione libera. Ma poi le cose sono cambiate: oggi la internet experience è più simile allo shopping, e se lo spirito originale di internet era l’essere disintermediato, ora non lo è più”.

Nessuna novità per l’Italia​


Nel frattempo, il Progetto Gutenberg per l’Italia resta sotto un non meglio precisato sequestro. Come abbiamo raccontato in un approfondimento dedicato, l’unico modo di accedere resta tramite una vpn o il browser Tor, e al momento nemmeno si intravede la possibilità che qualcosa possa cambiare.

“Non c’è mai stata alcuna comunicazione ufficiale da parte delle autorità italiane riguardo al Progetto Gutenberg”, ha sottolineato Newby durante il suo intervento al Wired Next Fest. “Di fatto l’accesso è bloccato, ma non abbiamo capito granché della situazione e non sappiamo bene che cosa stia succedendo. Se ci si prova a collegare direttamente al sito c’è una comunicazione di blocco che fa riferimento alla pirateria, ma a quanto ci risulta non abbiamo alcun contenuto pirata, e viceversa notiamo che ci sono molti siti pirata che sono accessibili online dall’Italia”. Ma non ci si può fare molto. “Dopo consultazione con i nostri legali – ha proseguito Newby – abbiamo constatato che il fatto di essere basati negli Stati Uniti non ci consente di intentare un’azione legale in Italia, a meno di fare dei passaggi di giurisdizione che al momento non ci sentiamo di affrontare”.

Insomma, nel nostro paese nulla si muove (con i circa mille volumi in italiano presenti nella biblioteca digitale che restano di fatto a prendere la polvere digitale), e la magra consolazione è che appena al di là dei nostri confini nazionali una soluzione è stata trovata. Newby non ha comunque risparmiato le critiche all’istituto stesso del copyright per come oggi è implementato: “La situazione globale attuale è che il diritto d’autore funziona più come qualcosa di restrittivo che di stimolo alla creazione di nuovi prodotti, tradendo la sua missione originale che era incoraggiare la produzione di contenuti artistici”, ha ribadito.

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